Ciaccio si dimette dopo 17 anni
Sacbo perde l'uomo dei conti

Ciro Ciaccio, responsabile delle risorse finanziarie di Sacbo, lascia la società. Un divorzio che arriva dopo 17 anni di lavoro nell'aeroporto di Orio. «Le strade si sono divise dopo un lungo periodo di lavoro insieme» è il solo commento di Ciaccio.

Ciro Ciaccio, responsabile delle risorse finanziarie di Sacbo, lascia la società. Un divorzio che arriva dopo 17 anni di lavoro nell'aeroporto di Orio al Serio. «Le strade si sono divise dopo un lungo periodo di lavoro insieme, così da consentirmi di cogliere nuove opportunità professionali» è il solo commento di Ciaccio, che ieri ha messo nero su bianco le dimissioni.

Pare accompagnate da una congrua buonuscita. «Ci sono regole precise in questi casi» sono le sole parole di replica a questa osservazione. Le motivazioni delle dimissioni di Ciaccio andrebbero però trovate in divergenze di non poco conto relative agli aspetti gestionali dell'aeroporto, acuiti pare in sede di relazione del bilancio 2012, atteso dall'approvazione dei soci nell'assemblea della prossima settimana.

E considerato che la struttura apicale di Sacbo poggia sul presidente Miro Radici, sul direttore generale Andrea Mentasti e sul direttore esecutivo Emilio Bellingardi, i motivi di tensione vanno necessariamente trovati nei rapporti interni a questa cerchia.

Cinquantanove anni, laurea in legge e master alla Bocconi, Ciaccio era da anni Cfo (Chief financial officer) di Sacbo. Ce lo portò il presidentissimo Ilario Testa, direttamente da Sibem, società dell'interporto dove aveva ricoperto per un biennio il ruolo di amministratore delegato.

Insieme allo stesso Testa e allo storico direttore commerciale Francesco Fassini è stato parte integrante della squadra che ha portato al decollo dello scalo: dal milione scarso di passeggeri all'arrivo di Ryanair e al boom di questi anni, dove Orio è arrivato a sfiorare i 9 milioni di passeggeri. Se Testa e Fassini andavano a trattare con le compagnie, Ciaccio si è sempre occupato di far quadrare i conti. Bellingardi è invece entrato in società nel 2006, direttamente da Sea.

Un ruolo che ha svolto per tutte le presidenze (quattro consecutive) di Testa, e successivamente con quella di Mario Ratti, affiancato da Renato Ravasio nel ruolo di consigliere delegato. Schema riproposto per pochi mesi dal ticket Radici-Mentasti, fino a quando quest'ultimo non è diventato direttore generale. Ora della squadra originaria di Testa non resta più nessuno.

Sacbo, la società di gestione dell'aeroporto di Orio al Serio, interviene sulla notizia pubblicata con un proprio comunicato. «Sacbo e Ciro Ciaccio separano consensualmente le proprie strade - recita il comunicato a firma di Miro Radici e Ciro Ciaccio - al fine di consentire al dottor Ciaccio di impegnarsi in nuove opportunità professionali che, seppure in un contesto economico fortemente critico, si sono presentate all'orizzonte. La società esprime un profondo ringraziamento per l'ampia opera prestata dal dottor Ciaccio. Sacbo e il dottor Ciaccio negano che vi siano state "divergenze di non poco conto relative agli aspetti gestionali dell'aeroporto acuite in sede di relazione al bilancio 2012". In pari tempo, Sacbo e il dottor Ciaccio negano che vi siano "motivi di tensione nei rapporti interni" a Sacbo stessa».

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