«Alessia non era depressa
I suoi erano problemi di coppia»

Alessia Olimpo non era depressa né paranoica e tantomeno era in cura per problemi psichici. Lo sostengono i familiari della donna che sabato scorso ha ucciso la figlia di un anno e mezzo e si è tolta la vita.

Alessia Olimpo non era depressa né paranoica e tantomeno era in cura per problemi psichici. Lo sostengono i familiari della donna che sabato scorso ha ucciso la figlia di un anno e mezzo e si è tolta la vita. Sono stati diversi gli psicologi che in questi mesi hanno parlato con Alessia e il marito Alberto Calderoli, ma sempre per terapie di coppia.

Una settimana prima della tragedia era arrivato da Trento il dottor Paolo Damianis, amico del padre Alessandro Olimpo, per incontrare marito e moglie: «Alessia non era depressa ma era una donna molto sensibile - spiega l'avvocato della famiglia Olimpo, Marcella Micheletti - e il professionista non era stato chiamato per curare lei ma per aiutare la coppia a risolvere i loro problemi, che erano radicati nel tempo».

Secondo alcune amiche della dentista, tra i due c'erano continui litigi da anni, ancora prima che nascesse la piccola Elisa. Il dottor Paolo Damianis sarà sentito dagli inquirenti come persona informata sui fatti: la sua testimonianza, essendo lo psicologo che per ultimo ha visto Alessia, potrebbe aiutare a far luce sul suo stato di salute.

«Damianis era stato interessato per verificare se ci fossero le condizioni per iniziare una terapia di coppia - precisa l'avvocato della famiglia Calderoli, Emilio Gueli - ma alla luce di questo incontro sarebbe emerso che il problema non era di coppia ma di tipo diverso». È probabile che gli inquirenti vogliano sentire anche gli altri psicologi che, sempre per terapie di coppia, hanno avuto modo di parlare con marito e moglie.

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