I Riuniti e il flop dell'asta bis
La sicurezza sarà un problema

«La speranza c'era e purtroppo è andata delusa. Ma dovevamo riprovarci, era doveroso anche per un senso di responsabilità». L'assessore all'Urbanistica Andrea Pezzotta non nasconde un pizzico di delusione dopo il flop dell'asta per i Riuniti.

«La speranza c'era e purtroppo è andata delusa. Ma dovevamo riprovarci, era doveroso anche per un senso di responsabilità». L'assessore all'Urbanistica Andrea Pezzotta non nasconde un pizzico di delusione dopo il flop dell'asta per i Riuniti.

Non si è andati quindi oltre alle manifestazioni d'interesse arrivate nei quattro mesi abbondanti passati dalla pubblicazione del bando.

E per il vecchio ospedale c'è anche un problema di sicurezza. Perché se finora tutto era filato liscio non è affatto scontato che, senza un progetto di riqualificazione all'orizzonte, si possa garantire un risultato altrettanto felice.

Bisogna alzare la guardia. Lo dicono un po' tutti a partire dall'assessore alla Sicurezza del Comune di Bergamo: «Anche se in questo momento non registriamo alcuna criticità – conferma Massimo Bandera – è chiaro che i tempi imposti da una eventuale revisione urbanistica impongono delle ulteriori misure preventive. Come era già emerso dal Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, bisognerà da un lato potenziare la vigilanza, mentre dall'altro sarà indispensabile prevedere ulteriori funzioni temporanee all'interno del complesso così come è stato fatto per l'anagrafe. In quest'ottica stiamo pensando ad altre attività».


L'intervista all'assessore Pezzotta

Dai 95 milioni di euro del 2009 ai 76 attuali. Giù il prezzo di base del bando di gara, ma non è bastato...
«Questo secondo bando era un passaggio indispensabile per capire se con le cifre riviste l'area poteva essere appetibile per il mercato. Ahimè così non è stato».

Cifre troppo alte?
«È un'operazione non indifferente, considerando anche tutto il resto: spese di bonifica, recupero dell'immobile, oltre a oneri e standard di qualità. Forse troppo visti i tempi difficili».

E ora?
«Ci metteremo tutti insieme, inteso come istituzioni coinvolte nell'accordo di programma, a lavorare per ripensare l'area. Questo è il problema più grosso che ci troveremo ad affrontare nei prossimi mesi».

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