Sarnico, scoppio alla «Josè Sport»
La titolare patteggia la pena

Un patteggiamento della pena a otto mesi di reclusione e una assoluzione hanno chiuso mercoledì in udienza preliminare la vicenda dello scoppio di una bombola di gas che aveva devastato a luglio del 2010 il negozio «José Sport» di Sarnico.

Un patteggiamento della pena a otto mesi di reclusione -con il beneficio della sospensione condizionale - e una assoluzione hanno chiuso mercoledì mattina in udienza preliminare la vicenda dello scoppio di una bombola di gas che aveva devastato a luglio del 2010 il negozio di articoli sportivi «José Sport» di Sarnico, in via Libertà: nel registro degli indagati, infatti, per quel fatto erano finiti la titolare del negozio Antonia Besenzoni, 67 anni, e il marito Angelo José Castelli, di 77.

L'esplosione e il conseguente incendio risalgono alla sera del 21 luglio, intorno alle 19, ma le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza si erano protratte anche per buona parte della nottata: al momento del fatto nel negozio si trovava la titolare, che ad un certo punto si era trovata investita da una violenta esplosione. L'impatto aveva devastato l'interno, facendo anche scattare un incendio, e la donna stessa era rimasta ferita.

Una volta riusciti avevano cercato di capire cosa fosse successo: nello scantinato avevano così individuato una bombola da 25 chili di gpl e avevano capito che si trattava del punto scatenante dell'esplosione; un controllo aveva poi consentito di individuare nelle condizioni del tubo della bombola l'origine della fuga di gas che aveva portato al disastro. La bombola veniva usata per la sistemazione delle lamine degli sci, e l'ipotesi fatta era stata che dal tubo difettoso fosse uscito il gas, fino al punto di saturare il locale e, forse per una scintilla accidentale, era scattata l'esplosione. A quel punto per i due coniugi, dopo la perdita economica subita coi danni e le ferite (fortunatamente risultate di lieve entità) riportate dalla donna, erano quindi anche finiti nei guai con la giustizia, per non aver curato la manutenzione o la sostituzione del tubo incriminato: per loro era scattata la denuncia a piede libero per incendio colposo. Mercoledì in udienza preliminare la donna si è assunta tutta la responsabilità dell'accaduto, come proprietaria del negozio, e ha patteggiato la pena: assolto invece, come conseguenza, il marito, ritenuto estraneo all'accaduto.

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