Discarica d'amianto a Treviglio
Petizione contro di 3 mila cittadini

Stamattina, 12 giugno, una delegazione del Coordinamento contro la discarica d'amianto a Treviglio ha incontrato l'assessore regionale all'Ambiente e al Territorio, dottoressa Claudia Terzi. L'incontro si è svolto in un clima positivo e collaborativo.

Stamattina, 12 giugno, una delegazione del Coordinamento contro la discarica d'amianto a Treviglio ha incontrato l'assessore regionale all'Ambiente e al Territorio, dottoressa Claudia Terzi. L'incontro si è svolto in un clima positivo e collaborativo e il Ccdat ha colto la possibilità per relazionare l'istituzione regionale sulle preoccupazioni che attanagliano gli abitanti di Treviglio e dei Comuni limitrofi riguardo al progetto di installare una discarica di cemento-amianto presso l'ex Cava della Vailata.

È stata simbolicamente consegnata nelle mani dell'Assessore la petizione che il Coordinamento ha promosso, che ha raccolto l'adesione di oltre 3.000 cittadini della Bassa e che verrà inviata alla Commissione petizioni del Parlamento Europeo nei tempi e nei modi previsti. È stato inoltre ribadito all'Assessore che le maggiori ragioni di contrarietà alla discarica in quel sito possono essere riassunte come segue:
1) Vi sono insediamenti residenziali ed artigianali/industriali a brevissima distanza dalla discarica ed il centro abitato di Treviglio dista solo 220 metri da essa, ben meno dei 500 metri previsti dalla legge per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi.
2) Il livello della falda non è stabile ed in alcuni periodi affiorante. Per stessa ammissione della società proponente, la distanza minima sembrerebbe solo di pochi decimetri maggiore a quanto previsto per legge (la legge prevede sempre una distanza minima di due metri tra il fondo della discarica e la falda), ma nell'attuale stagione il limite è stato più volte superato, nonostante i continui pompaggi effettuati per consentire i lavori di costruzione dell'autostrada Brebemi.
3) Piccoli incidenti o inconvenienti nel trasporto e lo stoccaggio delle lastre di amianto, eventi che, anche in un processo realizzato a norma, sono statisticamente possibili e storicamente avvenuti (si vedano i casi recenti ed eclatanti di Montichiari e Brescia), e che provocherebbero, a causa dell'elevata quantità di materiale coinvolto, aero-dispersione delle fibre di amianto cancerogene.
4) La discarica sarà aperta a materiale proveniente da tutta Italia ed anche dall'estero, e NESSUNO potrà garantire che servirà a smaltire l'amianto presente a Treviglio e dintorni, poiché, come scrive la stessa Regione Lombardia nella sua ultima relazione annuale al Pral: «Non è attualmente possibile imporre alcun vincolo di provenienza essendo i Rca rifiuti speciali».

Nel comunicata stampa si dice che sono state ancora sottolineate le pesanti remore nei confronti del progetto in itinere ed è stato chiesto esplicitamente all'Assessore Terzi, anche e soprattutto in virtù delle «forti novità tecniche» introdotte dalla relazione del Comune di Treviglio circa il livello di escursione di falda e che contraddice i dati dello storico su cui si è fondato il parere positivo per la Via rilasciata dalla Regione Lombardia il 30/07/2012, di attivare i suoi poteri di competenza nelle sedi ufficiali, per ottenere Ordinanza Regionale di sospensione dell'iter in corso.

A ulteriore sostegno - si legge sempre nel comunicato - si consideri che il Comune di Treviglio sta completando le analisi geotermiche sul fondo della cava, dopo che nel 2009 il Cnr aveva indicato la necessità di approfondire le analisi svolte, per valutare le modalità e forme di un'eventuale bonifica del sito. A tal proposito, si tenga anche in considerazione che la recente Sentenza 235/2013 del Tar Toscana specifica che bisogna considerare il superamento dei valori di concentrazione della soglia di rischio (Csr) per la destinazione d'uso vigente, e non su eventuali assetti futuri.

Infine, il Ccdat ha chiesto di rivedere il Pral in vigore, sulla scorta della legge regionale d'iniziativa comunale presentata dai Comuni della Bassa, della richiesta di moratoria presentata il 4 giugno scorso, della risoluzione Ue del 14 marzo 2013 e della sentenza della Corte di Giustizia Ue del 15 gennaio 2013.

L'assessore Terzi ha riconosciuto la fondatezza delle argomentazioni del Ccdat e ha assicurato che valuterà attentamente le richieste.

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