La storia di Sant'Alessandro
Martire e patrono della nostra città

La vicenda di Sant’Alessandro — a cui si fa risalire la prima evangelizzazione di Bergamo — è una commistione fra storia e leggenda. Il soldato cristiano Fedele, su invito del vescovo di Milano, visita il carcere militare.

Lì incontra il soldato Alessandro, alfiere e portainsegne della legione Tebea, che viene fatto fuggire con altri compagni. Catturato e rifiutandosi di sacrificare agli dèi, Alessandro viene condannato a morte. La decapitazione è impossibile, perché il suo capo appare grande come una montagna al carnefice. Rimesso in carcere, riesce nuovamente a fuggire, attraversa il fiume Adda e si rifugia nei pressi di Bergamo.

Catturato una seconda volta, nel luogo dove ora sorge la chiesa di Sant’Alessandro in Captura dei frati Cappuccini di Borgo Palazzo, e rifiutandosi di sacrificare agli dèi, viene decapitato nel luogo ove sorge la colonna all’esterno della basilica di Sant’Alessandro in Colonna.

La nobile matrona Grata ne raccoglie il corpo per seppellirlo: durante il tragitto, sul luogo dove ora sorge la chiesa di Sant’Alessandro della Croce in Pignolo, dalle gocce di sangue cadute nella terra nascono dei gigli.

I resti del santo sono sepolti in un podere di Città Alta, sul luogo dove poi fu costruita la basilica alessandrina, abbattuta nel 1561 in seguito alla costruzione delle Mura venete. Antichissima la tradizione di esporre le sue reliquie alla venerazione pubblica, soprattutto nei momenti più drammatici, come guerre, calamità naturali, carestie.

Attualmente, sul territorio diocesano sorgono nove chiese parrocchiali dedicate al santo: Cattedrale, Sant’Alessandro in Colonna e Sant’Alessandro della Croce in città, Capriate, Castione, Cortenuova, Grassobbio, Paladina, Prezzate. Altre tre chiese parrocchiali hanno il santo come compatrono: Lepreno, Ponteranica e Villongo Sant’Alessandro.

Otto le chiese sussidiarie a lui dedicate: chiesa dei Cappuccini in Borgo Palazzo, Ambria, Monte Marenzo, Paderno di Seriate, Ronco di Schilpario, Scanzo, Canzanica di Viadanica e Villongo Sant’Alessandro, mentre il santo è compatrono di una chiesa sussidiaria a Gandino.

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