Zingonia demolirà il «ghetto»
Giù i condomini Athena e Anna

Le fondamenta per la demolizione sono state gettate. Sembra un gioco di parole, ma non si potrebbe riassumere meglio il senso di quanto emerso martedì in Regione, durante un incontro tra i sindaci di Ciserano e Verdellino e i rappresentanti della direzione generale Casa e opere pubbliche del Pirellone. Tema dell’incontro il futuro di Zingonia. Nella zona non potrà essere realizzato il «Contratto di quartiere», perché troppo complesso, ma in compenso Zingonia godrà di un finanziamento di cinque milioni di euro attraverso i Fondi per le aree sottosviluppate, in sigla Fas, contributi erogati dal ministero per lo Sviluppo economico attraverso le regioni, per riqualificare aree urbane degradate.

E Zingonia rientra a pieno titolo in questa categoria, così come il quartiere delle Rose di Pieve Emanuele, nel Milanese, o il residence Prealpino di Bovezzo, nel Bresciano. Rispetto al Contratto di quartiere i tempi saranno anche inferiori: per il primo si parlava di dieci anni, per il nuovo inquadramento progettuale, invece, si scende a sei, sette anni al massimo. I due comuni interessati, Ciserano e Verdellino, dovranno darsi da fare fin da subito per reimpostare quello che era il contratto di quartiere e adeguarlo alle nuove necessità, visto il via libera della Regione.

E per Ciserano le intenzioni non cambiano: i sei condomini dei complessi residenziali Anna e Athena, teatro di spaccio, microcriminalità e prostituzione, saranno acquisiti e, dopo aver trovato nuove abitazioni a chi ci vive, demoliti e ricostruiti. «Non ricostruiremo più strutture miste commerciali e residenziali – spiega Enea Bagini, sindaco di Ciserano –, ma esclusivamente commerciali, per evitare che si ripresentino le stesse problematiche alle quali assistiamo oggi».

L’area di Zingonia che ricade sotto il territorio comunale di Ciserano comprende principalmente i palazzi Athena e Anna, dove vivono 500 persone in 211 appartamenti (200 sono abitati da stranieri, i restanti da italiani). «Per riqualificare quell’area è ovvio che non basteranno questi cinque milioni che saranno destinati a Zingonia – prosegue il sindaco di Ciserano –: ne serviranno almeno 7 o 8, però si tratta senza dubbio di un buon contributo e di un’ottima base di partenza. Prevediamo, dopo aver acquisito le proprietà, di procedere con la demolizione e poi mettere l’area all’asta: i privati che acquisteranno non dovranno pagare gli oneri di urbanizzazione. Finora nessun privato si è fatto avanti per comprare i palazzi e prendersi carico di questa operazione. Se comunque ci fosse qualcuno interessato, ben venga. Ora avvieremo come Comune un piano di recupero della zona: più avanti si capirà anche se l’acquisizione la faremo direttamente come Comune, oppure attraverso la società Infrastrutture lombarde o tramite una Srl ad hoc. Quello che non ci sarà, nella nuova Zingonia, saranno gli appartamenti a canone moderato: riporterebbero gli stessi problemi di oggi».

Soddisfatto anche Giovanni Bacis, sindaco di Verdellino: «È chiaro che in questo momento l’attenzione va puntata sulle sei torri Athena e Anna di Ciserano, perché sono quelle più degradate. Dal nostro punto di vista vorremmo evitare che anche gli altri palazzi di Zingonia, quelli che ricadono sotto Verdellino (in tutto 18, per un totale di 450 appartamenti e 1.500 residenti, ndr.), facciano la stessa fine di quelli vicino alla fontana Missile. In alcune realtà siamo già su quella strada. Rispetto al Contratto di quartiere questa nuova proposta della Regione ha decisamente le maglie meno strette e più possibilità di essere realizzata, visto anche questo finanziamento dei Fas e gli obiettivi più mirati».

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