È influenza A in 6 casi su 10
Dieci ricoveri in tre settimane

L'influenza A preoccupa, soprattutto per i più piccoli, ma per ora non colpisce in maniera grave la nostra provincia anche se non è fuori luogo affermare che sei casi su dieci sono attribuibili al virus H1N1. «Nelle ultime tre settimane - spiega Claudio Sileo, direttore sanitario degli Ospedali Riuniti - al Pronto soccorso ci sono stati una media di un'ottantina di accessi al giorno di pazienti con sintomi riconducibili all'influenza, ma meno di una decina - sette o otto, tra adulti e bambini - sono stati quelli ricoverati. A conti fatti, dunque, su oltre 1600 accessi in tre settimane abbiano una percentuale di ricoverati che si aggira intorno allo 0,5% - 0,6%».

Tra questi, il caso più grave è stato quello di una bambina ricoverata inizialmente in Terapia intensiva e poi trasferita in reparto, dato il rapido miglioramento delle sue condizioni. Sono cinque i bergamaschi ancora ricoverati per il virus AH1N1, tutti agli Ospedali Riuniti. Nessuno di loro è in gravi condizioni.

Nessun allarme, quindi, ma la paura è forte, tanto che in quest'ultimo weekend i pazienti che si sono rivolti al pronto soccorso generale dei Riuniti sono aumentati del 50%, mentre quello pediatrico ha registrato un boom di accessi con l'80% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L'ospedale si è così attrezzato per l'emergenza, realizzando al pronto soccorso generale un ingresso dedicato ai codici bianchi e verdi (i meno gravi) con sintomi da influenza. Da lunedì 2 novembre i pazienti potranno così entrare da un accesso riservato, diviso da quello per le altre patologie.

Intanto oggi, come da disposizioni regionali, sono iniziate le vaccinazioni per i soggetti a rischio perchè affetti da patologie croniche. Ai Riuniti quelle programmate per questa prima settimana sono una settantina, tra bambini e adulti. Da lunedì 2 novembre all'ingresso 28 è stato aperto un ambulatorio per vaccinare i pazienti in cura per problemi cronici, che devono presentarsi con l'impegnativa dello specialista ospedaliero.

Le vaccinazioni per gli operatori ospedalieri sono iniziate il 29 ottobre e ad oggi sono state vaccinate 172 persone.

Per quanto riguarda l'Asl, le vaccinazioni per persone con patologie a rischio sotto i 65 anni sono in fase di organizzazione: entro la settimana, assicura l'azienda, saranno contattate e potranno presentarsi nei sette distretti a orari dedicati. Ciò non esclude che si possano presentare anche persone di categorie a rischio munite di impegnativa del proprio medico di base.

La preoccupazione più grande resta comunque per i bambini: nelle aziende ospedaliere di Seriate e Treviglio si è registrato un aumento del 20% degli accessi al pronto soccorso pediatrico nell'ultimo fine settimana. All'ospedale di Treviglio si è conclusa la vaccinazione degli operatori interni e i malati cronici la stanno già effettuando, mentre all'ospedale Bolognini di Seriate invitano a rivolgersi all'Asl.

«Va ribadito - conclude Sileo - che è inutile, anzi dannoso per il sovraffollamento che si crea e per le inevitabili attese, rivolgersi al pronto soccorso ospedaliero in presenza di banali sintomi influenzali del tutto simili a quelli delle epidemie influenzali stagionali degli anno scorsi».

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