Al Pirellone Bergamo vale solo un posto
Siamo dietro anche a Lecco e Mantova

Dopo l’ultimo rimpasto il dato di assessori e sottosegretari rimane impietoso: un solo assessore (Claudia Terzi), contro i 4 di Milano e Brescia. Un dato purtroppo in continuità con la storia recente della delegazione bergamasca in Regione, con la sola eccezione del Formigoni quater.

Cambiano i nomi, arrivano i rimpasti, ma il tabellino resta decisamente impietoso: Bergamo ha solo un assessore nella Giunta regionale, e nemmeno un sottosegretario in aggiunta. Un dato purtroppo in continuità con quella che è storicamente stato il peso politico della nostra provincia al Pirellone. Con l’esclusione del Formigoni quater dove avevamo 2 assessori (Raimondi e Belotti) ci siamo sempre barcamenati con un solo posto di assessore e talvolta nemmeno con quello. Oppure 2 sottosegretari.

C’è chi sta peggio di noi, cioè Como, che di assessori non ne ha proprio, a giudicare dai luoghi di nascita e di residenza pubblicati sui curriculum. In testa ci sono Milano e Brescia con 4 tra assessori e sottosegretari: rispettivamente Mantovani, Aprea, Sala e Garavaglia da un lato, Cavalli, la new entry Parolini, Beccalossi e Bordonali dall’altro. E i cugini potrebbero arrivare a 5 se consideriamo che la Cappellini è sì nata a Brescia, ma risiede a Cremona.

Lecco non ha più Formigoni ma sorprendentemente 3 posti: Rossi, Parolo e il nuovo ingresso Nava. Varese è a quota due: Cantù e il presidente Maroni, idem Mantova con Fava e la Bulbarelli. Poi a quota 1 ci sono Bergamo (Terzi), Cremona (Cappellini) e Pavia (Melazzini). Sondrio scende da un assessore ad un sottosegretario (sempre Del Tenno)

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