Al via «Bergamo senza confini»
L’Eco pensa ai concittadini all’estero

Saranno i nuovi «corrispondenti» esteri, potranno raccontare la loro nuova vita e la loro esperienza da ogni angolo del pianeta. E, anche se lontani da casa, potranno sfogliare il quotidiano con cui sono cresciuti. Una nuova iniziativa de «L’Eco».

Saranno i nuovi «corrispondenti» esteri, potranno raccontare la loro nuova vita e la loro esperienza da ogni angolo del pianeta. E, anche se lontani da casa, potranno sfogliare il quotidiano con cui sono cresciuti.

Parte sabato «Bergamo senza confini», l’iniziativa de L’Eco di Bergamo, nata in collaborazione con la Fondazione della Comunità bergamasca e dedicata alla nuova generazione di migranti orobici. I lettori all’estero che ne faranno richiesta riceveranno un abbonamento digitale per tablet, cellulari o pc e nel contempo gli verrà data la possibilità di descrivere la propria avventura in terra straniera.

«Ci fa piacere sapere che il giornale porterà nei luoghi più remoti i colori, i profumi, i modi di dire e di pensare di quella che è stata la loro terra - dichiara il direttore de L’Eco di Bergamo, Giorgio Gandola -. Al tempo stesso, ci piacerà leggere quello che fanno, per essere orgogliosi di queste persone che hanno portato la bergamaschità in tutto il mondo».

Il progetto è reso possibile grazie al sostegno della Fondazione della Comunità bergamasca: «È importante per noi - commenta il presidente Carlo Vimercati - contribuire a consolidare il collegamento con i nostri concittadini che voglio restare bergamaschi».

I bergamaschi che sono volati all’estero sono un numero imprecisato: si stima che gli emigrati partiti dalla seconda metà dell’800 (tenuto conto della progenie fino alla terza generazione) siano pari ai cittadini residenti tra città e provincia. Un numero enorme a cui negli ultimi anni si sono aggiunti i giovani che per studio, lavoro e ragioni di opportunità sono sbarcati in uno dei cinque continenti.

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