Bergamo, i «senza tetto» sono 594
Dato sottostimato, serve una rete

Secondo le stime di Palazzo Frizzoni, sul territorio del capoluogo gravitano 594 senzatetto. Un numero che è solo indicativo e che riguarda le persone che ogni anno si rivolgono alle associazioni che si occupano di povertà.

Spesso vengono chiamati invisibili, perché sono smarriti nella penombra della società. Vivono ai margini, ma fanno parte della cittadinanza, anche con le loro difficoltà ed esigenze. Sembra che i poveri escano allo scoperto soprattutto d'estate, ma è una presenza fissa di fronte alla quale nessuno può chiudere gli occhi.

Secondo le stime di Palazzo Frizzoni, sul territorio del capoluogo gravitano 594 senzatetto. Un numero che è solo indicativo e che riguarda le persone che ogni anno si rivolgono alle associazioni che si occupano di povertà.

Nonostante l'incertezza di questo bilancio, un elemento non può essere smentito. «Gli ultimi anni hanno registrato un aumento di richieste e di conseguenti interventi nei confronti di persone adulte in condizioni di disagio sociale ed economico». A parlare è l'assessore alle Politiche sociali, Leonio Callioni, che da un lato rassicura e dall'altro denuncia: «È un disagio che intendiamo continuare a seguire con particolare attenzione grazie a servizi di qualità assicurati da una rete di interventi pubblici e privati. Tuttavia questa interconnessione è messa in crisi dalla crescente riduzione dei trasferimenti dello Stato agli enti locali, dall'incremento delle persone a rischio, dall'emergere di nuovi bisogni e, conseguentemente, dall'aumento delle persone obbligate a ricorrere al sostegno dei servizi sociali comunali».

Il 40% viene da fuori città.  Per quanto riguarda il dato economico, dal 2004 le spese sostenute da Piazza Matteotti a favore degli adulti in difficoltà sono aumentate. Dai 403.560 euro di otto anni fa, si è passati a 520.913 del 2011. Il picco è stato toccato nel 2006 con 564.534 euro.

Secondo Callioni è necessaria una solida rete di intervento per affrontare il problema  con serietà e corenza.

Leggi di più su L'Eco in edicola venerdì 24 agosto

© RIPRODUZIONE RISERVATA