Biden sente gli alleati: nuove sanzioni e avanti con l’isolamento di Mosca

Ucraina Alla videochiamata tra il presidente Usa e gli alleati ha preso parte il presidente del Consiglio Mario Draghi: «Ampio consenso sulla necessità di rafforzare la pressione sul Cremlino, anche con l’adozione di ulteriori sanzioni, e di accrescere l’isolamento internazionale di Mosca».

Il presidente americano e gli alleati hanno discusso del «continuo sostegno all’Ucraina e degli sforzi per fare pagare alla Russia per le sue azioni». Lo riferisce la Casa Bianca precisando che la videochiamata è durata poco più di un’ora. Biden ha anche affrontato il tema di nuove sanzioni contro Mosca, che potrebbero essere annunciate nei prossimi giorni in coordinamento con i partner. Il presidente americano ha anche insistito sulla necessità che tutti gli alleati continuino a fornire armi a Kiev per affrontare l’offensiva dei russi nell’est. Nel corso della videochiamata con Biden e gli alleati cui ha preso parte il presidente del Consiglio Mario Draghi è stato espresso «ampio consenso sulla necessità di rafforzare la pressione sul Cremlino, anche con l’adozione di ulteriori sanzioni, e di accrescere l’isolamento internazionale di Mosca». Lo riferisce Palazzo Chigi. I leader «hanno confermato l’importanza di uno stretto coordinamento in merito al sostegno all’Ucraina in tutte le sue dimensioni, con particolare riguardo al contributo al bilancio del Paese».

Mosca: 120 civili usciti dall’acciaieria

Mosca sostiene che 120 civili nascosti nell’acciaieria Azovstal di Mariupol sotto assedio sono usciti dopo l’ultimatum lanciato dall’esercito russo. Lo riferisce Interfax che cita come fonte il primo canale della tv di Stato russa. L’acciaieria Azovstal di Mariupol è stata «quasi completamente distrutta”: lo afferma Svyatoslav Palamar, vice comandante del battaglione Azov, citato da Nexta tv, media bielorusso di opposizione. «Bombe super potenti sono state sganciate sull’impianto e i civili sono sotto le macerie», ha denunciato Palamar.

Diverse esplosioni sono state sentite nelle prime ore della notte a Mykolaiv, a est di Odessa. Bombardamenti sono stati segnalati anche a Kharkiv e notizie di danni e feriti sono arrivate anche dal territorio russo: un villaggio della regione di confine di Belgorod sarebbe stato bombardato dal lato ucraino.

L’assedio di Mariupol

Prosegue intanto l’assedio di Mariupol. Sono almeno 1.000 i civili che si stanno nascondendo nei rifugi sotto l’acciaieria Azovstal, per lo più donne con bambini e anziani, afferma su Telegram il Consiglio comunale della città portuale. E il sindaco Vadym Boichenko ha detto che circa 40.000 civili sono stati «deportati con la forza» dalla città verso la Russia o le regioni dell’Ucraina controllate dai russi. Numeri che sono stati «verificati attraverso il registro municipale», ha spiegato il primo cittadino. Sul fronte diplomatico, la Casa Bianca ha fatto sapere che oggi pomeriggio il presidente americano Joe Biden terrà una videochiamata sulla crisi ucraina con i suoi alleati e partner.

Il presidente francese Emmanuel Macron, parlando al canale tv France 5, ha risposto invece a chi gli chiedeva come mai non si rechi a Kiev sull’esempio di altri leader europei. «Ci tornerò, ma per apportare qualcosa di utile: per dimostrare semplicemente il mio supporto non ho bisogno di recarmi lì. Se andrò a Kiev, dovrà essere per fare la differenza», ha detto Macron aggiungendo di non aver più parlato con il presidente russo Vladimir Putin dalla scoperta delle uccisioni di massa a Bucha e in altre città ucraine.

Rifugiati negli Usa

Sono saliti intanto a 5.000 i rifugiati ucraini arrivati negli Stati Uniti dall’inizio della guerra, secondo i dati delle autorità americane. La maggior parte è entrata negli Usa tramite i vari programmi varati per accogliere i profughi fuggiti dall’invasione della Russia. Per coloro che sono restati in Ucraina, l’Unicef lancia l’allarme acqua: oltre 4,6 milioni di persone hanno un accesso limitato a questo bene primario a causa della guerra, con oltre sei milioni di persone che lottano ogni giorno per l’accesso all’acqua potabile.

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