Cà Matta, via libera dei sindaci
La struttura ospiterà i profughi

Via libera dell’assemblea dei sindaci del Parco dei colli alla richiesta della Prefettura di disporre della stuttura della Cà Matta per ospitare 30 profughi. Contraria la Lega. Belotti annuncia la richiesta di dimissioni del presidente Marotta.

Via libera dell’assemblea dei sindaci del Parco dei colli alla richiesta della Prefettura di disporre della stuttura della Cà Matta per ospitare 30 profughi.

La decisione è stata presa nonostante la contrarietà del sindaco di Torre Boldone, dell’assessore provinciale Alessandro Cottini e del vicepresidente del Parco dei Colli, Santo Giuseppe Minetti. Una scelta che porta con sé strascichi politici: il segretario provinciale della Lega Daniele Belotti ha annunciato la propria intenzione di chiedere le dimissioni del presidente del Parco, Lucio Marotta.

Proprio Marotta in apertura di seduta aveva chiesto «di mettere la lotta da parte», ricordando come non si potesse fare altrimenti davanti alla richiesta del prefetto Francesca Ferrandino, scontrandosi con il vice MInetti : «La richiesta va contro la convenzione con la Cooperativa il Solco», la replica.

In prima battuta era stata bocciata la richiesta del presidente della Provincia, Ettore Pirovano, di rinviare la seduta a lunedì 11 agosto: una decisione che ha contribuito a far salire la tensione in aula. «L’emergenza non riguarda solo Bergamo, ma tutto il Paese. Noi ci facciamo carico di un pezzettino di questo problema. Con il prefetto ho insistito molto sulla temporaneità della situazione, ma sarebbe stato poco dignitoso sottrarsi alla richiesta», la posizione di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. È seguito un dibattito molto vivace con Gori e i colleghi Luciano Cornago (Almè), Paolo Pelliccioli (Mozzo), Tommaso Ruggeri (Paladina), Stefano Gamba (Sorisole), Elvio Bonalumi (Valbrembo), Manuel Preda (Villa d’Almè), l’assessore di Ponteranica Claudio Cremaschi e il vicesindaco di Ranica Carlo Beretta, favorevoli alla proposta del prefetto, Sessa, Cottini e Minetti, contrari. «Mettiamo i profughi all’ex ospedale o in prefettura», la posizione di Sessa. Rimasta in minoranza. Ma la vicenda promette nuovi sviluppi.

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