Cosa succederà alla Provincia?
Il Pd: «S’apre una fase costituente»

«Tocca a noi», si sente ripetere più volte. Il Pd si mette in campo con la sua proposta per costruire e governare la nuova Provincia. Forte dei recenti successi elettorali, ma desideroso anche di «confrontarsi con tutti», perché quella che si apre sia una vera «fase costituente».

«Tocca a noi», si sente ripetere più volte. Il Pd si mette in campo con la sua proposta per costruire e governare la nuova Provincia. Forte dei recenti successi elettorali, ma desideroso anche di «confrontarsi con tutti», perché quella che si apre sia una vera «fase costituente».

C’erano numerosi sindaci e amministratori locali, sbato mattina alla Casa del Giovane ad ascoltare Matteo Rossi, Franco Cornolti e Filippo Simonetti tracciare un quadro dei mesi che si aprono, dei nodi da sciogliere, delle proposte su cui concentrarsi. Che i cinque consiglieri provinciali democratici uscenti (ai tre già citati vanno aggiunti Alberto Vergalli e Serafino Carissimi) hanno riassunto in un «libro bianco», da porre come base per una riflessione verso il nuovo ente.

Perché il tempo corre: entro il 30 settembre dovranno essere eletti il nuovo Consiglio provinciale e pure, novità del decreto sulla Pubblica amministrazione, il suo presidente.

Protagonisti i Comuni: non solo perché saranno sindaci e consiglieri comunali a eleggere e a gestire la nuova Provincia, ma anche perché «lo Statuto dell’ente – ha osservato Rossi – potrà prevedere l’istituzione di aree omogenee, in cui aggregare i Comuni per specifiche funzioni. E il vero tema sarà questo, lavorare insieme, unendosi dal basso: c’è la disponibilità degli amministratori bergamaschi?». L’idea è di chiederglielo presto: in programma infatti, nella seconda metà di luglio, ci sono una serie di incontri nei territori.

A partire dall’idea che la nuova Provincia possa diventare una sorta di «Camera dei bergamaschi». Un luogo, dice Simonetti, in cui creare alleanze intorno a «progetti strategici: oggi gli enti pubblici non hanno risorse, ma possono fare lavoro di “tessitura”». I temi non mancano, dalla mobilità all’edilizia scolastica, fino alla pianificazione territoriale.

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