Crespi, al via il restauro
Pronte anche le polemiche

Un pezzo alla volta, ritorna alle origini il villaggio di Crespi. Sono infatti in corso lavori di riqualificazione nel piccolo centro eletto patrimonio dell'Unesco: gli interventi riguardano le aree intorno alla chiesa e alla ex scuola elementare.

Un pezzo alla volta, ritorna alle origini il villaggio di Crespi. Sono infatti in corso lavori di riqualificazione nel piccolo centro eletto patrimonio dell'Unesco: gli interventi riguardano le aree intorno alla chiesa e alla ex scuola elementare.

Non è sicuramente semplice mettere le mani su questo «tesoro» mondiale, infatti per pianificare il recupero amministratori e tecnici hanno lavorato più di 5 anni. Ma il nodo non è solo quale tipo d'intervento effettuare: appena sono iniziati i lavori sull'area della chiesa, sono scattate le polemiche. Il motivo? Piante e selciato.

Nella fattispecie il taglio dei 14 alberi ai lati della scalinata, ma anche la futura posa sul sagrato di una pavimentazione in pietra «Zovonite» e non nel selciato che caratterizzava il sagrato.

«Il taglio degli alberi è stato autorizzato da Soprintendenza, Parco Adda Nord, Corpo forestale dello Stato e Giunta comunale – fa presente l'assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Mauro Dorici –. L'alberatura è di recente costituzione, in precedenza vi era solo prato. I cedri non sono autoctoni, creavano discontinuità alla visuale della chiesa. Inoltre – aggiunge – non erano sicuramente piante in salute e l'azione delle radici provocava fessure nella pavimentazione».

Un'altra polemica è stata sollevata dall'Archivio storico di Crespi e dall'associazione culturale Villaggio Crespi che hanno scritto alla Soprintendenza per i beni architettonici di Milano, manifestando perplessità per l'eliminazione del selciato storico.

«Il selciato realizzato a fine '800 era stato coperto da lastre ormai danneggiate – spiega ancora Dorici –. La scalinata resta acciottolata, ma sul sagrato saranno posate lastre di pietra, materiale sicuramente più fruibile e con meno inconvenienti di manutenzione e di conservazione. Su questo c'è il parere positivo della Soprintendenza di Milano».

Leggi di più su L'Eco in edicola martedì 11 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA