Cromo esavalente anche a Bergamo
L’assessore: «Fenomeno circoscritto»

Dopo aver contaminato le acque del sottosuolo della Bassa, prima a Treviglio e poi nella zona di Ciserano, il cromo esavalente è spuntato anche a Bergamo. La brutta sorpresa è arrivata dal rapporto Arpa sullo stato dell’ambiente lombardo.

Dopo aver contaminato le acque del sottosuolo della Bassa, prima a Treviglio e poi nella zona di Ciserano, il cromo esavalente è spuntato anche a Bergamo. La brutta sorpresa è arrivata dal rapporto Arpa sullo stato dell’ambiente lombardo.

Scorrendo la voce «acque sotterranee» – definite «un’importante risorsa che storicamente soddisfa l’ampio fabbisogno potabile, industriale, irriguo e, più di recente, l’uso per raffrescamento» – spicca un punteggio in rosso accanto a Bergamo: 4, ovvero il peggior voto secondo la scala dell’inquinamento che va da 1 a 4. Il motivo?

Tracce di cromo VI, metallo dagli effetti potenzialmente cancerogeni che non esiste in natura e nelle falde non dovrebbe proprio esserci. Se c’è, deriva da un’attività industriale ed è finito accidentalmente o abusivamente nel terreno, per poi infiltrarsi nelle acque sotterranee.

L’inquinamento risale almeno al 2011. Il 4 maggio di 3 anni fa l’Arpa trovò 12 microgrammi per litro nelle acque del sottosuolo cittadino, quantità quasi raddoppiata il 7 novembre (23 microgrammi). Un anno dopo si riscontrarono 16 microgrammi (3 maggio) e poi 19 (30 ottobre 2012). Concentrazioni minime e stabili, però superiori al limite di legge (per la falda è pari a 5). Quando lo si oltrepassa, scatta l’obbligo di bonifica.

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