Dalmine, respinta la mozione
per ricordare i due agenti uccisi

Il Consiglio Comunale di Dalmine ha respinto la mozione finalizzata a tener viva la memoria di Luigi D’Andrea e Renato Barborini, le due Guardie Polizia di Stato assassinate il 6 febbraio 1977 da Renato Vallanzasca e dai suoi complici al casello dell’A4

Il Consiglio Comunale di Dalmine ha respinto la mozione (presentata da Gianluca Iodice, consigliere comunale di Forza Italia e firmata anche dai colleghi della Lega Nord Fabio Facchinetti e Claudia Terzi) finalizzata a tener viva la memoria di Luigi D’Andrea e Renato Barborini, le due Guardie Polizia di Stato assassinate il 6 febbraio 1977 da Renato Vallanzasca e dai suoi complici al casello dell’A4.

«Sono arrabbiato e sconvolto - afferma Iodice -. Le parole usate dal capogruppo del Pd Sergio Carrara sono state uno dei momenti più bassi della storia del Consiglio Comunale di Dalmine. Secondo lui, non varrebbe la pena darsi da fare per ricordare D’Andrea e Barborini perché l’eccidio “è avvenuto casualmente a Dalmine”».

IL SENSO DELLA MOZIONE - «Davo per scontato - continua Iodice - che la mozione, per il suo contenuto morale palese e per la mancanza di qualsivoglia spirito polemico, sarebbe stata approvata velocemente e all’unanimità. Invece la maggioranza ha opposto questioni pregiudiziali del tutto prive di fondamento, fra cui quella secondo la quale il Centrodestra nulla avrebbe fatto in questo senso durante il suo mandato. In realtà, nel 2012 abbiamo aderito alla neonata associazione “M.llo di P.S. Luigi d’Andrea – Caduto nell’adempimento del dovere - M.O.V.C.”, senza contare i numerosi interventi a mezzo stampa e sul notiziario comunale nonché, qualche mese fa, la presentazione del libro “Sbirro morto eroe” di Maurizio Lorenzi. I consiglieri del Pd di Dalmine si dovrebbero vergognare, non hanno nemmeno il rispetto per i morti. Mi domando se il Pd bergamasco condivida la loro posizione».

LA PROPOSTA – La mozione chiedeva alla Giunta di «individuare un percorso di riscoperta della memoria dell’eccidio del 6 febbraio 1977 da parte della cittadinanza tramite iniziative che, a ridosso Giorno della Memoria e non solo, consentano ai dalminesi (e in particolare alle giovani generazioni attraverso la collaborazione con gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado) di serbare il ricordo» e di «intitolare alla memoria di Luigi D’Andrea e Renato Barborini un luogo significativo della nostra Città (ad esempio, il parco inaugurato di recente nel centro), in modo che anche il nostro territorio conservi un segno, una traccia perenne di un periodo drammatico della storia italiana e dalminese che ha avuto proprio a Dalmine un esito tragico».

IL VOTO IN CONSIGLIO – A favore hanno votato i 6 rappresentanti di Forza Italia, Lega Nord, Movimento 5 Stelle, «Nostra Dalmine-Si cambia» e «Patto Civico-Orizzonti in Comune». Si sono espressi contro 8 consiglieri della maggioranza (Pd e «Dalmine cambia verso»), mentre 3 esponenti della stessa maggioranza si sono astenuti. «Ringrazio i consiglieri che si sono espressi a favore e mi permetto di citare il consigliere Valerio Cortese, che giustamente ha ribattuto a Carrara chiedendosi: “Se non li ricorda Dalmine, chi altro dovrebbe farlo?”. In base al principio espresso dal capogruppo Pd, fatte le debite proporzioni, a maggior ragione non dovremmo ricordare le vittime di qualsiasi tragedia avvenuta fuori Dalmine. È chiaro che nella Sinistra permane un problema culturale rispetto a un periodo come quello degli anni di piombo», conclude Iodice.

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