Display con i parcheggi liberi
Siamo il fanalino di coda in Italia

«Stiamo aspettando il bando per il trasporto pubblico locale» spiega l'assessore alla Mobilità Gianfranco Ceci. Era previsto nel 2012, ma tra mille difficoltà da risolvere, ci sono fior di dubbi sulla data. Commenta sul blog di Eco Lab

Info... che? L'infomobilità era uno dei fiori all'occhiello del programma di Palafrizzoni in materia di gestione di traffico e parcheggi. Nulla di stratosferico o trascendentale, beninteso: semplici pannelli che indicano quanti posti sono (ancora) disponibili in quel dato parcheggio, così da orientare i flussi verso quelli più liberi.

Roba che mediamente si vede in giro per le città europee (e persino nostrane) da una ventina d'anni buona, ma che a Bergamo è una sorta di sogno nel cassetto. Che di questo passo rischia di trasformarsi in un incubo, perché gli unici pannelli informativi sono quelli da sempre piazzati ai confini del capoluogo. Quelli che forniscono indicazioni generiche (molto generiche...) su eventuali problemi di traffico e poco più. Gli altri, nuovi, moderni e dedicati alla sosta nei parcheggi pubblici e privati, sono più materia di futuribile annuncio che altro.

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La lunga attesa

«Stiamo aspettando il bando per il trasporto pubblico locale» spiega l'assessore (e vicesindaco) alla Mobilità Gianfranco Ceci. Un po' come aspettare Godot, considerato il fatto che era previsto nel 2012, ma tra difficile inquadramento normativo della vicenda e problemi di armonizzazione con la spending review e la copiosa produzione del governo Monti, ci sono fior di dubbi sulla data. Ma a ogni modo entro fine 2013 qualcosa dovrà succedere, considerato che siamo in regime di proroga: 18 mesi a far data da maggio scorso.

«Eppure le cose sono legate a doppio filo, perché tra la gestione della sosta in tutte le sue modalità e il trasporto pubblico c'è una forte correlazione», prosegue Ceci. Tanto per cominciare, perché con un rapporto tra ricavi del traffico e costi operativi (ovvero quanto il biglietto ripaga il servizio) intorno al 50 per cento, qualcosa bisogna pur inventarsi. E il gap lo colmano gli introiti da sosta. Calcolando pure che il bicchiere è mezzo pieno, perché la media nazionale è del 30 per cento a fronte di un obiettivo fissato al 50. Ma soprattutto perché oggi Atb controlla entrambi i fronti: la sosta tramite l'Agenzia della mobilità. «In futuro non sarà più possibile: chi gestirà il Tpl non potrà farlo anche con la sosta».

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E qui la faccenda si complica un attimo: «Quando ci sarà la gara, e Atb scenderà in campo, faremo un bando ad hoc sulla sosta». Ma solo perché l'azienda di trasporto sarà obbligata a passare la mano: «In teoria potremmo farlo anche ora, ma siccome siamo soddisfatti di come Atb gestisce i parcometri, non ne vedo il motivo».

A parte il fatto che questa situazione d'inerzia (non voluta, ma subita da Palafrizzoni) rende difficile procedere «a quegli investimenti sull'infomobilità, ma anche su nuovi metodi di riscossione e gestione della sosta su strada, sulle telecamere di controllo del traffico e il potenziamento del bike sharing, il sistema di noleggio biciclette».

I ricavi dai parcheggi
«I ricavi della sosta sono fondamentali per il trasporto pubblico» continua il vicesindaco: «Stiamo aspettando il bando regionale per capire come sistemare il tutto».
Ma nel caso questo andasse per le lunghe «nel 2013 potremmo comunque valutare di stralciare tutta la parte relativa alla sosta, compresa quella informativa». Dove i gestori dei silos privati potrebbero giocare una parte importante nel co-finanziamento dei progetti, contemplato in alcune convenzioni.

Dino Nikpalj

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