Domìni: ne arrivano altri 700
Ma nessuno ha pensato a «.bergamo»

C’era una volta... È il caso di dirlo anche per i domìni internet: la rete è nata con «.com», «.net», «.org» e, nel caso di quelli italiani, «.it». Poi, saturandosi il mercato, sono arrivate nuove possibilità: nuovi domìni pensati per specifiche attività, si pensi al «.tv» per chi si occupa di trasmissioni televisive.

C’era una volta... È il caso di dirlo anche per i domìni internet: la rete è nata con «.com», «.net», «.org» e, nel caso di quelli italiani, «.it». Poi, saturandosi il mercato, sono arrivate nuove possibilità: nuovi domìni costruiti per specifiche attività, si pensi al «.tv» per chi si occupa di trasmissioni televisive.

Poi è arrivato il tempo dei .biz, .info, .eu.Ora ne arriva una carica, altre centinaia di possibilità si aprono: uno degli ultimi nati è il «.coffee», pensato in particolare per i bar e attività simili. Ma c’è veramente l’imbarazzo della scelta.

Si va dai nomi delle società e dei brand più famosi come windows, canon, apple, google, facebook - a domìni dedicati a settori specifici, come shopping, music, party, fashion, casa, pizza, solar.

Le possibilità sono circa 1.400: una società che voleva mettere in mostra i suoi prodotti, una volta provava a conquistare i domìni .com e .it; ora, per coprire tutte le possibilità dovrebbe investire milioni. Con il rischio di perdere un dominio.

Così grosse aziende, come Fiat, si sono mosse per tempo per accaparrarsi i tld alfaromeo, maserati, ferrari, iveco e, ovviamente, fiat. Il caso del dominio «.roma» può chiarire il rischio: alla faccia della Capitale, il dominio «.roma» è di proprietà di un broker con sede a Londra.

E «.bergamo»? Per ora nessuno lo ha proposto. Vale la pena di pensarci?

L’elenco completo dei domìni

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