Don Corinno: «Non prevalga
il sentimento di vendetta»

«Spero che ora non prevalgano sentimenti di vendetta. Brembate in questi anni è riuscita a comportarsi con molta maturità. Pur impaurita e ferita, la comunità non ha ceduto a sentimenti violenti». Lo ha detto don Corinno Scotti, parroco di Brembate Sopra, da sempre vicino ai Gambirasio.

«Li ho sentiti al telefono, ma non sono ancora andato a trovare la famiglia Gambirasio, non mi sembra il momento opportuno: bisogna dargli tempo , proteggerli. Andrò domani». Don Corinno Scotti, parroco di Brembate Sopra, è sempre stato molto vicino a Maura, Fulvio e ai loro figli.

A notizia confermata, non riesce a trovare le parole: «Che devo dire? Quello che dico da tre anni, che il dolore dei genitori di Yara è stato ed è terribile. Ma anche l’assassino ha genitori, e come dovrei definire il loro dolore?».

«Quindici giorni fa all’oratorio - racconta il sacerdote - abbiamo inaugurato un monumento semplice in ricordo di Yara, che ho voluto chiamare stele di luce. Perché comunque andrà a finire questa dolorosa vicenda, Yara deve essere ricordata come un dono prezioso per la nostra comunità e per la sua famiglia».

«Non deve essere dimenticata. Perché, come dice il papà di Yara, l’unico modo, l’unica cosa da fare è diventare più buoni pensando a lei». Ma il parroco conosce il suo gregge, i pensieri e le parole che son passate anche oggi in piazza: «Spero che ora non prevalgano sentimenti di vendetta. Brembate in questi anni è riuscita a comportarsi con molta maturità. Pur impaurita e ferita, la comunità non ha ceduto a sentimenti violenti. Se ora questa notizia verrà confermata, cosa vogliamo fare nei confronti del presunto assassino? Invocare la pena di morte?No, certamente no. Giustizia, non vendetta, che renderebbe la morte di Yara ancora più penosa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA