Dopo .pizza ora a rischio .vino
I grillini contestano Martina

«Il ministro Martina afferma che nel semestre europeo si occuperà della questione Icann. Ben venga, ma speriamo non sia troppo tardi per il nostro vino, come lo è stato per .pizza». È il commento dei deputati del M5S della Commissione Agricoltura alla Camera

«Il ministro Martina afferma che nel semestre europeo si occuperà della questione Icann. Ben venga, ma speriamo non sia troppo tardi per il nostro vino, come lo è stato per .pizza». È il commento dei deputati del M5S della Commissione Agricoltura alla Camera.

«Da settembre stiamo denunciando la vicenda Icann, la società statunitense che ha messo in vendita i domini internet e tra di essi ci sono quelli dei nostri principali prodotti di made in Italy. .pizza è stato già venduto mentre stanno per essere messi in vendita i .wine e .vin. Il governo francese ha scritto una lettera a Barroso, chiedendo tutele per il loro vino. Martina ha rinviato al semestre italiano. Noi avevamo denunciato la vendita dei domini legati al vino già in una mozione sull’etichettatura presentata a gennaio scorso».

Icann è un’agenzia internazionale no profit che da diversi anni gestisce i nomi e i domini dei siti internet. Decide cioè sull’assegnazione degli indirizzi attraverso i quali il World wide web è navigabile e fruibile da chiunque, le chiavi d’accesso a pagine e contenuti. Certifica inoltre i vari registri locali dei nomi dei siti e la gamma dei domini di primo livello, dai pochi e classici .org .net e .com ai tanti e nuovi .pizza .bike o .auto, varati pochi mesi fa e che verranno aggiunti nel corso dell’anno. Senza dimenticare quelli nazionali come .it o .fr. Nonostante il suo carattere globale, l’organizzazione californiana è controllata dal dipartimento del Commercio degli Stati Uniti fin dalla nascita, aspetto che solleva da sempre forti critiche sulla neutralità della Rete.

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