Addio a Ferruccio Piazzoni
Fu il «papà» di Bergamo On Line

Nella mattinata di mercoledì 22 gennaio è morto Ferruccio Piazzoni, 65 anni, manager bergamasco e nome noto dell’imprenditoria locale, tra l’altro per diversi anni all’interno del Gruppo Sesaab, la società editrice de L’Eco.

Nella mattinata di mercoledì 22 gennaio è morto Ferruccio Piazzoni, 65 anni, manager bergamasco e nome noto dell’imprenditoria locale. Per diversi anni lavorò per il Gruppo Sesaab, la società editrice de L’Eco di Bergamo. Piazzoni è stato il «papà» di Bergamo On Line, precursore della comunicazione locale via web e molto attento ai temi del marketing.

Negli ultimi anni si era occupato anche di un progetto in Sicilia e poi in Calabria, facendo decollare un lavoro su basi sociali sopra terreni confiscati alla mafia, con grande passione e coraggio. In particolare la sua attività si era svolta a Partinico, in provincia di Palermo, e il suo progetto «La terra e il germoglio» aveva ricevuto il premio Sodalitas.

Una vita ricca di esperienze, la sua: dal mondo della scuola a quello del giornalismo, poi dirigente in aziende importanti tra cui Spm e Columbus Net, del Gruppo Sesaab. In particolare era stato uno dei pionieri dell’introduzione di Internet nella Bergamasca, con l’esperienza di Bergamo On Line e poi all’interno della società Icteam.

Un uomo eclettico, abituato al cambiamento, più volte sperimentato nell’esperienza personale e di lavoro. Poi l’impegno sociale, con l’obiettivo di costruire in Sicilia uno stabilimento di trasformazione dei prodotti della terra. Da qui il progetto «La terra e il germoglio», con l’idea di realizzare una filiera di prodotti «buoni», secondo le regole, nel rispetto dell’ambiente, del lavoro e della terra. E con l’opportunità di occupazione al 30% di persone svantaggiate.

Negli ultimi tempi era impegnato anche a sostenere alcune società italiane per la commercializzazione di prodotti all’estero e in particolare seguiva, con un socio, la produzione e commercializzaizone di olio trapanese che esportava con la sua società, la WGoldFinger International. Inoltre, proprio nelle ultime settimane, era impegnato nell’attività di portavoce del candidato sindaco di Bergamo Giorgio Gori, per la sua campagna elettorale.

Malato da alcuni anni, le sue condizioni sono peggiorate improvvisamente negli ultimi giorni. La camera ardente è stata allestita nella sua abitazione in via Marzanica 15. Lascia la moglie e i due figli, Cristiano ed Emmanuele. I funerali sono stati fissati per venerdì alle 9 nella chiesa parrocchiale di Santa Caterina.

In questo momento di grande dolore, tutto il gruppo Sesaab è vicino con grande affetto ai familiari di Ferruccio.

Come detto, nelle ultime settimane, Ferruccio Piazzoni aveva assunto l’incarico di capouffico stampa di Giorgio Gori per la candidatura a sindaco di Bergamo. «E’ purtroppo durato tremendamente poco il tempo in cui ho potuto lavorare di nuovo con Ferruccio Piazzoni - ricorda Gori. - La prima volta fu poco più di 30 anni fa, a Bergamo-oggi. Di lui ricordavo la tempra, la forza di volontà e il carattere. Ma anche la grande disponibilità nei confronti dei tanti giovani che, come me, si stavano avvicinando, per la prima volta, al lavoro giornalistico in una redazione vera. Di lui, nelle ultime settimane, ho apprezzato e ammirato la straordinaria dignità e l’enorme coraggio con cui ha affrontato questa prova. Un esempio indelebile. Ai suoi cari, a sua moglie ai suoi figli e alle sue nipotine, di cui spesso si soffermava a raccontare piccoli episodi di vita quotidiana, giunga il mio più sincero abbraccio».

Espressioni di cordoglio anche dalla Sicilia. Ecco il commosso ricordo degli amici della «Terra del Sole»:

«Oggi se n’è andato un grande amico ed un compagno di strada formidabile, che nei pochi anni vissuti accanto al nostro consorzio ha cambiato le nostre vite.

Ferruccio è arrivato a Reggio più di tre anni fa indicato dalla Unicredit Foundation quale coach volontario per supportare le attività produttive del nostro consorzio sui beni confiscati alla mafia.

Una sfida nuova per lui ma allo stesso tempo appassionante: si è speso accanto a noi senza risparmiarsi mai, lavorando a orari impossibili per fare le cose nel tempo in cui dovevano essere fatte.

Lavorando con lui abbiamo capito che la lotta alla mafia è soprattutto una battaglia economica, che la migliore sfida consisteva nel creare impresa sociale in grado di stare sul mercato, che bisognava rifuggire da ogni assistenzialismo, evitare che lo sviluppo fosse un doping progettuale.

Ferruccio aveva scelto di vivere a Reggio e di calarsi dentro le dinamiche di una realtà difficile, e lo aveva fatto mettendo a disposizione il meglio delle sue conoscenze in ogni campo, senza di lui sarebbe stato impossibile per Terre del Sole vendere l’olio extravergine d’oliva in Brasile, entrare in contatto con Eataly, sognare un canale di vendita di cosmesi naturale, lanciare campagne di raccolta fondi, sostenere le nostre cooperative nell’attività di ogni giorno.

Sul piano personale Ferruccio era una persona generosa, amante del buon vino e del cibo, gli piaceva il peperoncino così come nella vita di ogni giorno amava le cose forti, e quando parlava con noi per dare buoni consigli lo faceva sempre ad alta voce, la sua voce era un crescendo, così facendo siamo cresciuti tutti.

Ferruccio era un grande professionista ed un ottimo pedagogista, le cose che sapeva le metteva a disposizione di tutti con la forza e il carattere che lo contraddistinguevano: gli scritti che ci ha lasciato ovunque, sono traccia indelebile nel nostro lavoro quotidiano così come nella vita di ogni giorno.

Adesso ci aspetta un compito difficile, raccogliere la sua eredità, impiegare bene il tempo e proseguire la strada per far si che l’esperienza del consorzio vada, come la sua voce, “in crescendo”.

Ciao Ferruccio, non ti dimenticheremo mai!».

I tuoi amici di Terre del Sole

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