Il figlio di Schifani cadetto a Bergamo:
Tornerò in Sicilia, combatterò la mafia

«Il mio sogno è di tornare in Sicilia a combattere la mafia; quando avrò finito l’Accademia»: lo ha detto Antonino Emanuele Schifani, figlio 22enne di Vito, agente della scorta di Falcone, morto a Capaci, che è allievo cadetto all’Accademia di Bergamo della Guardia di finanza.

«Il mio sogno è di tornare in Sicilia a combattere la mafia; quando avrò finito l’Accademia, farò di tutto per raggiungere questo obiettivo»: lo ha detto Antonino Emanuele Schifani, figlio 22enne di Vito, agente della scorta di Falcone, morto a Capaci, che è allievo cadetto all’Accademia di Bergamo della Guardia di finanza e ha partecipato stamani a Marina di Carrara alla cerimonia di commemorazione della strage di Capaci.

Rispondendo alle domande degli studenti, Antonino Schifani ha spiegato di come seppe dalla madre Rosaria Costa, tempo dopo, della morte del padre: «Io avevo solo 4 mesi e me lo racconto’ successivamente mia madre. Perché ho scelto la Guardia di finanza? Tra le attività da svolgere c’è quella di bloccare i flussi economici che alimentano la mafia».

Alla cerimonia era presente anche il sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri, ex giudice a Massa Carrara, che ha detto che «la mafia ha radici dappertutto e per combatterla bisogna agire dove ha risorse, bloccare i patrimoni che sono enormi».

Dopo la cerimonia sono state deposte corone di fiori al parco di Marina di Carrara intitolato a Falcone e Borsellino e anche a una lapide che ricorda il sacrificio dell’ingegner Giuseppe Taliercio, direttore del Petrolchimico di Marghera, rapito il 20 maggio 1981 dalle Brigate Rosse e ucciso dopo 47 giorni di prigionia. A Taliercio è stato anche intitolato un istituto scolastico nella cittadina apuana.

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