Il vescovo agli universitari:
Natale, occasione d’incontro

Canti in lingue diverse, preghiere, riflessioni, richieste di ascolto e di vicinanza. La Messa dell’Università in preparazione al Natale, nella chiesa di Sant’Andrea, è stata una celebrazione a più voci. Gli studenti si dicono smarriti, i docenti «a volte scoraggiati».

Canti in lingue diverse, preghiere, riflessioni, richieste di ascolto e di vicinanza. La Messa dell’Università di Bergamo in preparazione al Natale, ieri nella chiesa di Sant’Andrea, è stata una celebrazione a più voci.

Gli studenti si dicono smarriti, i docenti «a volte scoraggiati». Il vescovo Francesco Beschi, affiancato da sei concelebranti (tra i quali monsignor Vittorio Bonati e monsignor Giampietro Masseroli), parla di un senso di confusione diffusa nella società di oggi e della solitudine, che ne è testimonianza. Il Vangelo secondo Matteo ricorda il buon pastore che va in cerca della pecora smarrita. Il vescovo parte da qui, dalla possibilità di perdersi e di ritrovarsi.

«L’Università è il luogo della ricerca – dice – e la fede è il luogo di una ricerca inesauribile, appassionante. Ogni volta che hai raggiunto un traguardo ti rendi conto dei nuovi spazi che si aprono. Aprite gli occhi su questa visione della ricerca rappresentata dalla fede» esorta Francesco Beschi , che ricorda come la ricerca delle fede impegni le intelligenze, i sentimenti, la libertà e non debba essere imposta. «Dio che diventa uomo: qui si gioca la ricerca della propria vita –prosegue il vescovo –. Il Natale è la consegna ad ogni uomo della possibilità di un incontro. E Dio che ci viene incontro diventa motivo di speranza».

Gli studenti pregano perchè il percorso di studio che stanno affrontando «sia anche un cammino di costruzione della persona», perché i giovani «siano sempre disposti all’incontro con l’altro e con le differenze» e si trovino nelle condizioni di «lasciarsi amare e recuperare nei loro smarrimenti».

La professoressa Marida Bertocchi parla a nome dei docenti. «Siamo risorse per il nostro territorio, creatori di cultura e ci sentiamo responsabili verso le nuove generazioni – dice – ma a volte siamo anche scoraggiati. Vorremmo che gli obiettivi da raggiungere fossero più sociali e meno legati al mercato». E agli studenti ricorda: «Noi per voi ci siamo sempre».

La consegna dei doni chiude la celebrazione. Il cappellano degli universitari don James Organisti offre al vescovo, che festeggia i dieci anni di ordinazione episcopale, una stola da concelebrazione e al rettore Stefano Paleari , «spesso in volo per i suoi impegni di presidente della Crui, una lettura per i suoi viaggi, “I pensieri dei Padri del deserto”».

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