Il vescovo alla società bergamasca
«Perseguite fraternità e solidarietà»

Ci sono due aggettivi («indiscutibili», «impegnativi»), cioè le parole giuste nel momento giusto, che danno il senso compiuto della sincronia concettuale fra la canonizzazione di Giovanni XXIII e le nuove iniziative della Diocesi di Bergamo a favore dei più bisognosi.

Ci sono due aggettivi («indiscutibili», «impegnativi»), cioè le parole giuste nel momento giusto, che danno il senso compiuto della sincronia concettuale fra la canonizzazione di Giovanni XXIII e le nuove iniziative della Diocesi di Bergamo a favore dei più bisognosi.

I due termini sono nella parte finale della lettera di ringraziamento del nostro vescovo a Papa Francesco che, alla vigilia di quella giornata memorabile, aveva inviato un «messaggio particolare» alla comunità bergamasca.

«Infine – ecco il passaggio centrale di monsignor Francesco Beschi nel richiamare l’eredità di Roncalli citata dall’attuale Pontefice – l’invito a tutta la società bergamasca a perseguire i valori della fraternità e della solidarietà che in maniera profonda e forte hanno disegnato una fisionomia che possiamo continuamente rigenerare se li poniamo come tratti indiscutibili e impegnativi della nostra convivenza civile».

Il vescovo Beschi, nel suo ufficio, riflette su quei due aggettivi: «Non li ho scritti a caso e mi stanno molto a cuore: fraternità e solidarietà, che possiamo anche declinare in forme diverse, sono senza dubbio questioni indiscutibili e impegnative».

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