La Bergamasca è renziana
Ma solo per sei preferenze

La Renzi-mania è meno vistosa che altrove, ma il sorpasso, seppur in punta di piedi, c’è. Il Pd bergamasco, da sempre terreno ostico per il sindaco di Firenze, si risveglia renziano, con una capriola rispetto al passato.

Il Pd bergamasco, da sempre terreno ostico per il sindaco di Firenze, si risveglia renziano. Il test interno al partito in vista delle primarie «aperte» dell’8 dicembre decreta l’ex rottamatore come il candidato leader più votato. Anche se il vantaggio sul principale competitor, il meno noto e il meno mediatico Gianni Cuperlo, è di soli sei punti.

È il quadro consegnato ieri dalla conclusione delle cosiddette «convenzioni», ovvero le riunioni di circolo (96 in una settimana) chiamate ad esprimere una preferenza per i quattro aspiranti segretari nazionali: oltre ai già citati Renzi e Cuperlo, Civati e Pittella.

La nuova chiamata alle urne a stretto giro di boa dal congresso provinciale (il 27 ottobre scorso) segna un’affluenza in calo (1.827 votanti rispetto ai 2.221 del Riva bis sui 3.097 aventi diritto) e una maggioranza - se pur risicata - della mozione non appoggiata da Gabriele Riva, che è cuperliano. Dei 1817 voti validi, infatti, 784 sono andati a Renzi e 778 a Cuperlo, a dimostrazione che nel partito bergamasco i renziani faticano ancora a sfondare, pur guadagnando consenso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA