La crisi alle casse dei market
C’è chi lascia parte della spesa

Capita sempre più spesso, nei supermercati,che una signora anziana arrivi alla cassa con la spesa e al momento di pagare il conto non ce la fa. Le mancano pochi spiccioli. Qualche cassiera paga la differenza, ma spesso la merce resta sul nastro.

Capita, nei supermercati,che una signora anziana arrivi alla cassa con la spesa e al momento di pagare il conto – poco più di 10 euro – non ce la fa. Le mancano pochi spiccioli. La cassiera esita un momento, poi batte lo scontrino e fa passare: copre lei, con i suoi soldi, la cifra che manca.

Un fatto isolato? Sembrerebbe di no. Anzi. Proprio chi lavora alle casse dei supermercati è spesso testimone di situazioni difficili, a volte imbarazzanti, che hanno come denominatore comune la crisi di questi tempi.

Una crisi che passa in molti casi per la perdita del lavoro e l’aumento della precarietà, con le conseguenze di minore disponibilità economica, riduzione dei consumi voluttuari – il superfluo – ma anche, talvolta, della spesa quotidiana, quella per mangiare. E alla cassa si vede.

«Certo che si vede la crisi – dice una cassiera – e sono sempre più frequenti i casi di persone che arrivano alla cassa con la merce e chiedono di fermare il conto a una cifra fissa, magari 20 euro. “Di più non posso spendere”, spiegano. Mettono avanti le cose necessarie, il pane, il latte... poi quello che avanza rimane sul nastro trasportatore».

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