La facciata di vetro della stazione
Dalla Soprintendenza c’è lo stop

Quella facciata non s’ha da fare. Dalla Soprintendenza arriva l’altolà al progetto di restyling della stazione ferroviaria. O meglio, della sua parte più esterna e visibile: quella galleria di vetro che si affaccia sul già tanto contestato piazzale Marconi nuova versione.

Quella facciata non s’ha da fare. Dalla Soprintendenza arriva l’altolà al progetto di restyling della stazione ferroviaria. O meglio, della sua parte più esterna e visibile: quella galleria di vetro che si affaccia sul già tanto contestato piazzale Marconi nuova versione.

«Il fronte non ci convince, l’abbiamo già scritto a Centostazioni e siamo in attesa di un loro progetto» spiega il Soprintendente Giuseppe Napoleone. E dalla società del gruppo Ferrovie arriva la conferma: «Con la Soprintendenza ci sono stati, ci sono e ci saranno scambi – come peraltro previsto dalla normativa vigente – finalizzati ad una corretta esecuzione dell’opera e dell’intervento, nel rispetto della storicità dell’edificio. Siamo tenuti a concordare con loro i nostri interventi riguardo il layout esterno della stazione e recepirne le indicazioni».

«Abbiamo espresso perplessità fin da subito: crediamo che si debbano tenere maggiormente in considerazione le caratteristiche storico-architettoniche dell’edificio, che ha una sua certa simmetria» spiega Napoleone.

Il problema non sta nel materiale usato - il vetro - ma nella forma adottata. , fuori simmetria rispetto all’asse dell’edificio di fine Ottocento.

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