La stazione sarà ok a primavera
Tra aprile e maggio tutto pronto

Entro la primavera. Questa la scadenza annunciata durante l’ultimo sopralluogo sul cantiere della stazione ferroviaria. E, una volta tanto, il timing potrebbe anche essere rispettato. Di più: non è esclusa una consegna in leggero anticipo, sempre che di anticipo si possa davvero parlare.

Entro la primavera. Questa la scadenza annunciata durante l’ultimo sopralluogo sul cantiere della stazione ferroviaria. E, una volta tanto, il timing potrebbe anche essere rispettato. Di più: non è esclusa una consegna in leggero anticipo, sempre che di anticipo si possa davvero parlare, considerati i continui rinvii subiti dal progetto di restyling.

Molto probabile che il mese buono sia aprile, al massimo maggio. E la tornata elettorale c’entra solo in parte. Palafrizzoni non nasconde, infatti, un certo ottimismo sulla tabella di marcia e anche l’impasse sulla facciata, quella che aveva visto la Sovrintendenza puntare i piedi a proposito della galleria di vetro affacciata su piazzale Marconi, sembrerebbe superata.

«Siamo a buon punto - assicura il vicesindaco e assessore alla Mobilità Gianfranco Ceci -, nelle ultime settimane c’è stata un’ulteriore accelerazione, lo scalone è ormai completato e ora si sta lavorando agli impianti, in attesa di intervenire sull’ingresso all’edificio».

«I progettisti hanno accolto le richieste avanzate dalla Sovrintendenza e, trattandosi di modifiche che non incidono sui volumi, si potrà procedere con una variante in corso d’opera: l’aggiornamento del progetto dovrebbe essere presentato a breve».

Le critiche non riguardavano il materiale utilizzato per la realizzazione dell’avancorpo destinato a collegare i due nuovi atri: il vetro era ritenuto idoneo e funzionale, semmai il problema stava nella forma adottata. «L’avancorpo non corre in modo parallelo alla facciata della stazione – aveva dichiarato il Sovrintendente Giuseppe Napoleone - e la sua parte terminale svetta in modo irregolare: s’impenna sul lato destro. A nostro avviso la forma va rivista». E così è stato: «Si sta intervenendo proprio sull’inclinazione» conferma ancora Gianfranco Ceci.

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