La storia «verde» di Rachid
Da vu' cumprà a custode del parco

Da luogo dove trovare pace e consumare il pranzo, a posto di lavoro. Questo rappresenta il parco Locatelli di Bergamo, tra via Broseta e via Diaz, per Rachid Hakimi, che di professione fa il custode del parco. Una classica storia d'immigrazione, dove tutto ruota attorno al parco cittadino.

«Nell'85 venivo qui al parco a pranzare – racconta Hakimi –. Facevo il vu' cumprà in giro per Bergamo e spesso mi compravo un panino e venivo a mangiare qui, mi riposavo e ripartivo per le vie della città, cercando di vendere qualcosa. Chi l'avrebbe mai detto che questo sarebbe diventato il mio posto di lavoro!». Già perché Hakimi, originario del Marocco, nato nella capitale Rabat, ha frequentato nel suo paese la scuola per diventare marinaio.

Nel 1985, però, su consiglio di un amico, parte per l'Italia. Prima tappa a Milano, poi il destino lo porta a Bergamo. 21 anni, nessun familiare vicino, Rachid si arrangia facendo l'ambulante. Con il passare del tempo trova lavoro come muratore, corriere, elettricista, fino alla svolta, sette anni fa, quando comincia a fare il custode dei parchi cittadini.

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