Meno tumori in Bergamasca
Merito anche della prevenzione

La situazione dei tumori in provincia di Bergamo sembra migliorare, per la gran parte delle patologie. Per alcuni specifici tipi di cancro sembrano sortire effetti sulla riduzione dei nuovi casi sia la prevenzione, quanto la diagnosi precoce e lo screening.

Sarà la quarta conferenza provinciale sull’oncologia, organizzata dal Dipartimento interaziendale oncologico di Bergamo per venerdì (8,30-13,30) nella sede dell’Asl in via Gallicciolli a fornire il quadro della situazione più aggiornata sul fronte dei tumori.

La situazione in provincia di Bergamo sembra migliorare, per la gran parte delle patologie tumorali, e che per alcuni specifici tipi di cancro sembrano sortire effetti sulla riduzione dei nuovi casi sia la prevenzione, quanto la diagnosi precoce e lo screening.

Al primo posto, come numero di casi di tumori più diffusi per la popolazione maschile bergamasca, stando al Registro dei tumori dell’Asl e del Dipo (Dipartimento interaziendale provinciale oncologico), c’è il cancro alla prostata, con una percentuale del 20,49% (rispetto a tutti i nuovi casi di tumore), seguito da quello al polmone (15,11%) e quello al colon-retto (12,92%); per quanto riguarda invece le donne, è il tumore al seno quello al primo posto (28,4%), seguito dal colon retto con il 13% e il polmone il 6,7%.

Merito anche di una migliore organizzazione per la diagnosi. «Verissimo, e non è un caso che Bergamo si stia rivelando all’avanguardia non solo per il Dipo – evidenzia Roberto Labianca, direttore del Dipartimento interaziendale oncologico – ma anche per una nuova rete che proprio in questi giorni stiamo “ufficializzando” in Regione e cioè una rete interprovinciale per le Cure Palliative. Perché le cure palliative non sono soltanto quelle che per la fase indicata in modo molto “asettico” come “fine vita”, ma anche e soprattutto per le situazioni ormai cronicizzate di tumori».

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