«Momenti di coscienza e veglia»
Segnali di speranza per Schumi

Sono passati quasi 100 giorni dal terribile incidente sugli sci di cui è stato vittima Michael Schumacher a Meribel, in Alta Savoia. Tre mesi e passa - da quel 29 dicembre - che hanno tenuto e stanno tenendo col fiato sospeso tifosi e appassionati di tutto il mondo.

Sono passati quasi 100 giorni dal terribile incidente sugli sci di cui è stato vittima Michael Schumacher a Meribel, in Alta Savoia. Tre mesi e passa - da quel 29 dicembre - che hanno tenuto e stanno tenendo col fiato sospeso tifosi e appassionati di tutto il mondo, gli occhi puntati sull’ospedale di Grenoble per uno dei campioni più amati. Come venerdì 4 aprile, quando la sua portavoce ha riacceso la speranza parlando di momenti di «coscienza e di veglia» dell’ex pilota.

Queste le tappe principali della vicenda:

- 29 dicembre: l’ex campione di F1 cade sugli sci a Meribel, in Alta Savoia, sbattendo la testa su una roccia e riportando un grave trauma cranico. Ricoverato in ospedale in coma, viene operato più volte alla testa.

- 30 dicembre: «Michael Schumacher è in condizioni stabili, ma gravi», riferisce Marc Penaud, direttore dell’ospedale di Grenoble dove è ricoverato il sette volte campione del mondo.

- 30 dicembre: la magistratura apre un fascicolo sull’incidente: il procuratore fa sapere che Schumacher ha «scelto deliberatamente di andare nella zona» in cui ha poi avuto l’incidente, e che non è andato a soccorrere nessuno.

- 17 gennaio: le condizioni di Schumacher sono sempre «stabili», scrive la manager del pluricampione di F1, Sabine Kehm, aggiungendo che «la famiglia di Michael ha piena fiducia nell’equipe medica ed è molto soddisfatta del suo lavoro».

- 30 gennaio: ancora la Kehm fa sapere che «i sedativi somministrati a Michael sono da pochi giorni in diminuzione al fine di iniziare un processo di risveglio che potrebbe durare a lungo». Secondo l’Equipe «non è più in pericolo di vita» e scrive che Michael «ha cominciato a sbattere le palpebre».

- 6 febbraio: «Michael Schumacher non è morto»: l’ospedale di Grenoble smentisce le voci incontrollate circolate nelle ultime ore su twitter sul decesso dell’ex pilota tedesco.

- 12 febbraio: «Nuova preoccupazione per Schumi: infezione polmonare in coma», titola il tabloid tedesco Bild.

- 17 febbraio: la magistratura chiude l’inchiesta: «Non è stata rilevata alcuna infrazione a carico di chiunque. L’incidente è avvenuto fuori pista».

- 12 marzo: Sabine Kehm parla di «piccoli segnali incoraggianti. Siamo e restiamo fiduciosi che Michael si risveglierà».

- 26 marzo: le condizioni di Schumacher si sono drammaticamente aggravate a causa «di una serie di disattenzioni” durante le operazioni di soccorso», dice Gary Hartstein, capo-medico della F1 dal 2005 al 2012, al tabloid britannico Sun, riferendo di confidenze che gli sono giunte da “«onti solitamente impeccabili». Per Hartstein «sarà meglio prepararsi al peggio».

- 29 marzo: ancora il Sun scrive che Schumacher potrebbe lasciare l’ospedale di Grenoble per tornare a casa, dove sua moglie sta costruendo una unità di terapia intensiva dal costo di 12 milioni di euro.

- 3 aprile: Sabine Kehm parla alla Bil di «sensibili miglioramenti».

- 4 aprile: Michael Schumacher «mostra dei momenti di coscienza e di veglia», dice la sua portavoce.

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