Moro, ancora in Himalaya in inverno
Obiettivo Manaslu con una 29enne

Non sarà solo una spedizione, l’ennesimo tentativo invernale che Simone Moro cercherà di portare a casa in extremis con una tabella di marcia giocoforza serrata considerata la partenza a stagione ormai avanzata.

Quella al Manaslu - prossima destinazione dell’alpinista bergamasco svelata mercoledì 11 febbraio dopo un rincorrersi di voci che durava ormai da un paio di mesi - sarà qualcosa di più, quasi un passaggio di consegne tra la sua generazione e quella che si sta affacciando sulla ribalta del grande alpinismo. Perché Simone andrà assieme alla giovane (29 anni) altoatesina Tamara Lunger che, dopo i trascorsi nella nazionale di scialpinismo, sembra aver definitivamente ceduto alla passione per l’altissima quota.

Moro, davanti a mostri sacri come Reinhold Messner e Mario Curnis, non l’ha certo nascosto: «Le ascensioni invernali non sono una mia invenzione, rappresentano piuttosto il frutto di ciò che era già stato fatto in passato, riletto secondo nuovi canoni. È ciò che mi auguro succeda anche in futuro». La spedizione al Manaslu muove da qui ed è impostata di conseguenza: ancora inverno (anche se per poco), un ottomila, (il Manaslu appunto, che con i suoi 8.163 metri è l’ottava montagna più alta del mondo), concatenato però con il suo Pinnacolo est di 7.792 metri. «Sul piano tecnico - conclude Moro - non c’è niente di estremamente impegnativo, ma questi presupposti valgono nella stagione canonica. In inverno di facile non c’è mai nulla». 

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