Nidi, ecco le nuove rette
Più sconti ai redditi bassi

Il Comune rivoluziona il sistema delle rette negli asili nido comunali. Non più una concezione a compartimenti stagni, ma quote personalizzate, costruite sulla reale capacità contributiva della singola famiglia. C'era la necessità di stare al passo coi tempi.

Il Comune rivoluziona il sistema delle rette negli asili nido comunali. Non più una concezione a compartimenti stagni, ma quote personalizzate, costruite sulla reale capacità contributiva della singola famiglia. Vista la necessità di stare al passo coi tempi, l'assessorato all'Istruzione ha deciso di intervenire sul vecchio sistema.

Un lavoro che ha impegnato per sei mesi l'intero staff che, analizzando una a una le 520 Isee (indicatore della situazione economica equivalente) delle famiglie dei bimbi iscritti, ha verificato come sarebbe cambiato l'assetto attuale per capire la sostenibilità del nuovo sistema da parte dell'ente e delle famiglie.

«Abbiamo deciso di metter mano alla situazione perché il sistema era fermo al 1997. Da allora, i tempi e gli importi sono cambiati - spiega Danilo Minuti, assessore all'Istruzione -. Era stato fatto un ritocco, rivedendo le fasce, ma nessuno finora aveva avuto il coraggio di andare fino in fondo. Non ci sarà più una retta calcolata sulle basi della fascia di reddito, bensì una retta personalizzata costruita sul proprio Isee sulla base della propria capacità contributiva».

In concreto, le fasce, che secondo il vecchio sistema erano otto, vengono ridotte a quattro. Ma nonostante ci sia un accorpamento, le stesse fasce vengono ampliate. Secondo il vecchio sistema le fasce erano comprese tra i 9.296 euro e i 21.691 (e oltre). Con la nuova modalità di calcolo si parte dai 4 mila euro sino ai 30 mila euro (e oltre).

Inoltre sul parametro viene applicata una percentuale, che varia dall'1% all'1,5% sulle due fasce «centrali» (da 4.000,01 euro a 15 mila e da 15.000,01 euro a 30mila). Per la fascia Isee più debole la percentuale si riduce invece ad una quota fissa di 40 euro e per la fascia più alta è stata fissata una quota di 450 euro.

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