Niente più capolinea a Piazza Castello
I pendolari del bus per Milano protestano

«È un servizio che funziona, confortevole e - incidenti stradali a parte - puntuale. Perché penalizzarlo?» I pendolari dell’autostrada non ci stanno.

Dopo l’annuncio da parte di Milano-Città metropolitana e Net, Nord Est trasporti-Atm dei cambiamenti alla linea Z301 che mette in collegamento Bergamo a Milano su gomma, vogliono far sentire la loro voce. Perché quando entrerà in vigore il piano sperimentale molte saranno le difficoltà per chi è abituato a raggiungere il centro del capoluogo regionale in un’ora circa.

Dal 6 aprile non ci sarà più capolinea a piazza Castello, ma il bus passerà a Sesto San Giovanni, dove si dovrà salire sulla metropolitana o sui mezzi di superficie. Ad eccezione per tre corse la mattina e tre corse la sera che avranno come ultima fermata Lampugnano.

Variazioni non di poco conto, come spiega Francesco Graziano, del Comitato pendolari di Bergamo (del trasporto ferroviario), che prende l’autobus all’andata e il treno al ritorno: «Finora non ci sono mai stati problemi con il trasporto su gomma, che è confortevole. L’unica variabile sono gli incidenti, quindi un fattore non legato alla gestione del servizio. Ora la nostra paura è che si vada sempre a peggiorare quando invece servirebbero investimenti. È un peccato che si tagli, oltre ciò che non funziona, cioè i treni, anche ciò che funziona e bene».

Anche perché, come evidenzia, negli ultimi anni c’è stato un incremento dei viaggiatori: «Proprio per i disservizi al trasporto ferroviario - prosegue - sono aumentati i passeggeri degli autobus che sono più affidabili. Quindi crescono i numeri e diminuiscono le corse, è un controsenso».

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