Orio, diffida a Sacbo ed Enac
Ma Palazzo Frizzoni non firma

Il tavolo dei sindaci e l’aeroporto: «Si diffida a mettere in atto tutte le procedure al fine di pervenire ad una sensibile riduzione della rumorosità ambientale ed evitare il superamento dei livelli di attenzione acustica». Ma non c’è la firma del Comune di Bergamo.

Via gli arrivi e le partenze di voli notturni non autorizzati, ripristino delle procedure antirumore già previste dalla zonizzazione acustica aeroportuale sospesa, ripresa dei lavori di bonifica acustica degli edifici dell’intorno aeroportuale già iniziati e interrotti ingiustificatamente (malgrado le assicurazioni ricevute dall’ente gestore), convocazione senza indugi della Commissione aeroportuale. Sono le quattro richieste contenute nella diffida firmata dai sindaci dell’hinterland e rivolta ad Enac e Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio.

«Si diffida a mettere in atto tutte le procedure tecnico-organizzative al fine di pervenire ad una sensibile riduzione della rumorosità ambientale generata dall’aeroporto ed evitare il superamento dei livelli di attenzione previsti dalle classificazioni acustiche comunali». Ad Enac e Sacbo i sindaci chiedono inoltre di presentare «entro 45 giorni dalla notifica della diffida una relazione d’impatto acustico», come previsto dalla legge.

La diffida è stata firmata dalla quasi totalità dei presenti all’incontro di martedì 23 settembre, ma con qualche assenza. Particolarmente rilevante la mancanza della firma di Palafrizzoni.

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Documenti allegati
Eco di Bergamo Il documento dei sindaci