Ospedale nuovo, il collaudo non c'è
Proroga per consentire le rifiniture

L'atto finale che «certifica» che l'ospedale può essere aperto, non c'è ancora sebbene il tempo previsto dalla legge per l'effettuazione della cosiddetta «visita finale» dei collaudatori è scaduto. Bloccata la gara d'appalto per un sistema audio-video nella sale operatorie.

La data del trasloco dai Riuniti nel nuovo ospedale - entro la fine del prossimo ottobre - è stata ufficializzata, ma il collaudo tecnico amministrativo, l'atto finale che «certifica» che l'ospedale può essere aperto e che dà accesso all'accreditamento all'Asl, non c'è ancora sebbene il tempo previsto dalla legge per l'effettuazione della cosiddetta «visita finale» dei collaudatori è scaduto.

Dalla visita finale, composta da una serie di controlli su tutta la struttura, è infatti scaturito un nutrito elenco di richieste di aggiustamenti e migliorie su alcuni particolari dell'opera: si va dalla necessità di sostituire parte dei pavimenti in pvc che presentavano bolle vistose o anche ampi graffi, alla sistemazione di alcune porte antincendio, al rifacimento di diversi intonaci.

A fronte di questa «lista della spesa» di aggiustamenti da fare la Dec avrebbe chiesto e ottenuto circa 60 giorni di tempo in più per realizzare i lavori. E i 60 giorni scadrebbero intorno al 10 marzo: in questa data quindi i collaudatori dovrebbero avere il riscontro oggettivo che le migliorie richieste siano state effettivamente realizzate. E a quel punto approdare al rilascio del certificato di collaudo.

Intanto la gara dell'appalto per la realizzazione del sistema integrato di gestione audio/video delle sale operatorie è stata «bloccata» dal pronunciamento del Tar, in seguito al ricorso di un'impresa che non aveva ottenuto l'assegnazione dell'appalto.

La gara, bandita nel maggio 2010, riguardava un sistema innovativo che viene utilizzato soprattutto in caso di conferenze e lezioni, ma che non influisce sul funzionamento delle sale operatorie.

La gara, per un valore di un milione e 800 mila euro, Iva compresa, era stata vinta da Trumpf Med Italia, mentre era stata esclusa la ditta bergamasca Valtellina. La Valtellina aveva fatto ricorso al Tar che nei giorni scorsi si è pronunciato riconoscendo validi i motivi avanzati dall'azienda.

Leggi di più su L'Eco in edicola giovedì 9 febbraio

© RIPRODUZIONE RISERVATA