Palafrizzoni taglia i decibel
Bergamo sarà più silenziosa

Quando parli di rumore si levano le proteste di cittadini, comitati, quartieri. Ora arriva la sterzata, dai quartieri a Borgo Santa Caterina (zona calda in fatto di decibel, soprattutto d’estate con la movida) fino a Città Alta.Palazzo Frizzoni mette un freno ai decibel.

Quando parli di rumore si levano le proteste di cittadini, comitati, quartieri. Ora arriva la sterzata, dai quartieri a Borgo Santa Caterina (zona calda in fatto di decibel, soprattutto d’estate con la movida) fino a Città Alta. Palazzo Frizzoni mette un freno ai decibel. Il nuovo piano di zonizzazione acustica è pronto. «Sarà una città più silenziosa», annuncia l’assessore all’Ambiente Massimo Bandera.

Il piano è passato in Giunta e approderà la prossima settimana in commissione. «Era fermo dal 2001, abbiamo fatto una campagna di misurazione in cinquanta punti che ci ha permesso di avere una fotografia del rumore in città e di fissare i nuovi limiti massimi consentiti, zona per zona» rileva Bandera.

Il risultato del corposo lavoro fatto dagli uffici comunali è raccolto in una cartina dove la città è stata suddivisa per classi acustiche, sei colori in tutto: grigio, verde, giallo, arancio, rosso, blu. Dal grigio, le «aree particolarmente protette» (le più silenziose) come ospedale, case di cura, scuole e zone di particolare interesse urbanistico dove i decibel consentiti sono 45 di giorno e 35 di notte, fino al blu, le «aree esclusivamente industriali» dove il limite diurno e notturno è di 65 decibel. In mezzo c’è il verde (la classe 2), le «aree ad uso prevalentemente residenziale» con 50 decibel di giorno e 40 di notte; il giallo ovvero le «aree di tipo misto, residenziale e commerciale» con rispettivamente 55 e 45 decibel; l’arancio, «le aree di intensa attività umana» come lo stadio, la fiera, le zone in prossimità di strade ad alta percorrenza e ferrovie (con limiti di 60 e 50 decibel) e il rosso, le «aree prevalentemente industriali», dove il rumore non può superare i 65 decibel di giorno e i 55 di notte.

Per saperne di più leggi L’Eco di Bergamo del 7 marzo

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