Per Marinella non c’è pace
Malata, può perdere la casa

È una storia senza fine quella di Marinella Oberti, 56 anni, fin da bambina alle prese con una patologia fortemente invalidante, la Sindrome da sensibilità chimica multipla.

La donna, in poche parole, è allergica a tutto – fumi da combustione, inchiostro, carta stampata, vernici, solventi, profumi, deodoranti, detersivi, farmaci, fino ad arrivare ai campi elettromagnetici – e deve vivere in un ambiente non contaminato e non inquinato. Per questo ha dovuto cambiare più volte abitazione. Ma mercoledì mattina 6 maggio l’ufficiale giudiziario si presenterà nel suo attuale appartamento per eseguire la procedura di sfratto: «Fortunatamente la Prefettura mi ha scritto che non verrà usata la forza pubblica – spiega la donna, la cui sindrome, non riconosciuta dal sistema sanitario italiano, non ha centri di cura specializzati – ma dovrò comunque lasciare la casa».

Dopo essere stata sfrattata dalla precedente abitazione, dal 2010 è ospitata da una struttura in Città Alta, in un B&B in via Pianone. Secondo quanto raccontato anche dall’Unione Inquilini che sta seguendo la vicenda, da allora «l’Amministrazione comunale si era impegnata a prendersi carico della difficile situazione della signora pagando al proprietario l’affitto di 1.230 euro al mese. A fine 2011 il Comune, senza spiegazioni, interrompeva il contributo pattuito. Marinella pertanto, continuava faticosamente a pagare l’affitto ancora per alcuni anni, usufruendo anche di donazioni dalla vicina Parrocchia». Ma, come dice la donna, con la sua pensione di invalidità e la cassa integrazione del marito (da poco rientrato al lavoro) non è stato possibile corrispondere l’intera cifra.

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