Per treno e tram niente fondi
Ma non proprio per tutti...

Attacchiamoci al tram... Dalle parti di Teb, la società che gestisce quello delle Valli, l’umore è sul nero andante. Tutta colpa del comma 88 della legge di stabilità fresca d’approvazione: quello che (a sorpresa) individua le risorse per nuove linee tramviarie. O meglio, solo per tre: Padova, Venezia e la Milano-Limbiate.

Attacchiamoci al tram... Dalle parti di Teb, la società che gestisce quello delle Valli, l’umore è sul nero andante. Tutta colpa del comma 88 della legge di stabilità fresca d’approvazione: quello che (a sorpresa) individua le risorse per nuove linee tramviarie. O meglio, solo per tre: Padova, Venezia e la Milano-Limbiate.

Ma il casus belli è la città patavina, dove fino allo scorso aprile era sindaco Flavio Zanonato (Pd), ora ministro allo Sviluppo economico. E che in quanto tale siede nel potentissimo Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica), quello che decide priorità e fondi delle opere pubbliche italiane. Difficile non vedere una certa qual correlazione tra le cose.

E lo pensa anche Nunziante Consiglio, presidente Teb e senatore leghista: «Io credo che servirebbe quell’attimo di buon gusto: questa è un’autentica beffa. Zanonato dovrebbe ricordarsi che è il ministro di tutti, non solo della sua città». E qualcuno glielo ha fatto comunque ricordare, considerato che nella prima versione, quella approvata al Senato, nel comma 88 c’era solo il tram di Padova. Per anni Bergamo ha sperato nel rifinanziamento più volte promesso della 211, al punto da presentare nel 2009 il progetto per due ulteriori linee tramviarie: la T2 per la Val Brembana e la T3 che taglia il centro da Est ad Ovest fino ad attestarsi al nuovo ospedale. Risultati zero.

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