Percosse alla moglie incinta
Brignano: condannato il marito

Due anni e sette mesi di reclusione, per l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni e percosse: questa la condanna inflitta dal giudice Massimiliano Magliacani a un trentaduenne tunisino, residente a Brignano.

Due anni e sette mesi di reclusione, per l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni e percosse: questa la condanna inflitta dal giudice Massimiliano Magliacani a un trentaduenne tunisino, residente a Brignano.

L’uomo ha sempre respinto le accuse, ma alla prima udienza del processo, a gennaio, era stato fatto portare in carcere proprio su ordine del giudice che, sentita la deposizione della moglie, aveva accolto la richiesta del pm di aggravare la misura: fino a quel momento, infatti, il tunisino si trovava agli arresti domiciliari a casa proprio della moglie.

Di fronte alle accuse di picchiare la moglie, lui ha però sempre ribadito: «È lei che fa atti di autolesionismo e poi si fa refertare in ospedale. Lo ha anche ammesso davanti a un nostro vicino di casa». La vicenda giudiziaria nel 2010, quando la coppia, residente a Brignano, era in attesa del primo e unico figlio.

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