La Lega riparte da Pontida

Salvini: basta euro e immigrati

Oggi è il grande giorno di Matteo Salvini. A Pontida questa è la sua prima volta da segretario della Lega Nord. Salvini si dice «molto emozionato» per un appuntamento che servirà anche a lanciare un altro referendum e nel quale «ci saranno sorprese».

Domenica 4 maggio è stato il grande giorno di Matteo Salvini. A Pontida questa è stata la sua prima volta da segretario della Lega Nord.

Il raduno è stato dedicato allo slogan «Basta euro», perchè «c’è da salvarsi dalla gabbia di matti dell’Euro fuori dalla quale torniamo a produrre e lavorare» ha detto Salvini. A Pontida tantissime persone e moltissime bandiere del Veneto oltre a cartelloni e manifesti contro l’euro e l’immigrazione clandestina.

Fra i militanti, oltre ai tradizionali slogan, anche un grosso cuore con la scritta «Veneto indipendente», in fondo al pratone. Una bandiera italiana con una banana al centro del tricolore, vicino alla sala stampa. Striscioni contro l’ immigrazione di massa: «Clandestini tutti a casa di Napolitano» e «Renzi grazie degli sbarchi, cretino».

Con tanto di provocazione del deputato leghista Gianluca Buonanno: sospeso dai lavori della Camera per aver mostrato una spigola in Aula, ha portato sul pratone una canna da pesca con appesa una spigola di plastica con la faccia della presidente Laura Boldrini. «ll pesce puzza dalla testa - ha scritto su due cartelli che indossava -. La Boldrini ama i clandestini. Buonanno l’anti Boldrini». Per il parlamentare della Lega, che è candidato alle Europee, la Boldrini «più che una .spigola è uno scorfano: dovrebbe fare la presidente della Camera in Corea del Nord».

Dall spigola alla banana, che non poteva mancare. L’ex ministro Roberto Calderoli ha risposto dal palco di Pontida alla campagna anti razzismo che usa come simbolo una banana, mangiandosi una banana sul podio.«L’ho presa piccola, perchè non mi piace» ha detto Calderoli davanti all’ovazione dei militanti, aggiungendo che «la banana te la devi pagare da solo, e non con la paghetta che ti diamo quando arrivi in Italia» E, soprattutto, «ciascuno è pregato di mangiarsi la banana a casa sua» ha detto Calderoli che ha infine annunciato che martedì la Lega depositerà il quesito per il referendum sul reato di immigrazione clandestina. Con lo stesso Roberto Maroni che poi dichiara dal palco: «Faremo in Lombardia il referendum per l’autodeterminazione. Lo faremo presto e con i fratelli del Veneto» ha detto il presidente della Lombardia, aggiungendo: «In Lombardia finalmente discriminiamo chi non è lombardo rispetto a chi è lombardo» riferendosi in particolare alle iniziative per elevare da 5 a 10 anni i requisiti di residenzialità per accedere ai fondi sociali. Maroni ha anche detto di «non volere» più clandestini.

Intanto sono stati fragorosi i fischi dai militanti della Lega nei confronti di Angelino Alfano. Il nome del ministro dell’Interno è stato il più contestato, quando è stato criticato dal palco da Roberto Maroni per la gestione dell’immigrazione. Molti fischi in generale contro il governo Renzi, ogni volta che i dirigenti hanno citato i provvedimenti economici annunciati.

Sul palco anche Umberto Bossi: «La Lega può sbagliare ma sa riprendersi: siamo abbastanza umili da sapere quando abbiamo sbagliato e abbastanza forti da poterci rinnovare». Il presidente del Carroccio ha detto che «importante è la compattezza» per vincere le Europee. In passato «ci sono state cose sbagliate - ha aggiunto - ma penso che rientreranno».«Quando sono stati arrestati i secessionisti veneti «tutta la Lombardia ha smesso di respirare ed era pronta a far partire una risposta» ha poi aggiunto il senatore, che ha invitato i militanti a dare «un abbraccio ai veneti che sono stati in carcere: non dimentichiamoci chi lotta con noi contro il nemico centralista». Per questo Bossi ha incitato i militanti leghisti a invocare la Padania, che resta il traguardo strategico del Carroccio. In vista delle Europee, ha detto Bossi, «ritorniamo all’attacco fino alla libertà della Padania», perché «la Padania verrà».

A chiudere il comizio il segretario della Lega Salvini: «Io dico “arrestateci tutti”, se siamo pericolosi arrestateci tutti perché vogliamo la libertà», riferendosi al fatto di cronaca avvenuto in Veneto, e Salvini aggiunge che per la «Lega è meglio andare soli che male accompagnati, non ci serve un salva-lega».

Il segretario della Lega Nord ha chiesto di mandare l’ennesimo fischio collettivo ai militanti riuniti a Pontida contro il ministro dell’Interno Angelino Alfano: «Alfano non si riconosce neanche allo specchio, ditemi se è uno di centrodestra - ha sostenuto dal palco -. Alfano, se non sei capace dimettiti e cambia mestiere».

Poi l’appello per le elezioni; «In questi 20 giorni, vi chiedo uno sforzo, parliamo con i rassegnati: chi sta a casa il 25 maggio ha la responsabilità enorme di togliere il futuro ai nostri figli» ha detto ancora: «Il 25 maggio non sono elezioni ma un referendum tra il passato del partito unico dell’Euro, che va da Renzi a Berlusconi a Grillo, e il futuro».

Il leader della Lega ha evidenziato la sua scelta di stringere un patto a livello internazionale con le forze antieuro dell’estrema destra poiché ne condivide le scelte di fondo, una sintonia maggiore rispetto a quella con i tradizionali alleati italiani. E se questo significa essere populisti, ha aggiunto Salvini, «meglio populisti che fessi», meglio stare con una come Marine Le Pen «che è una che ha due palle così». Infine: «Le Europee le vinciamo noi - ha concluso - con noi vincono la speranza e il lavoro».

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