«Promesse non mantenute»
All’anno giudiziario è polemica

«Il governo deve prendere atto che siamo arrivati ad un punto estremo: siamo stanchi delle promesse non mantenute»». Lo scrive nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2014 la presidente della Corte di appello di Brescia, Graziana Campanato, il cui distretto comprende anche la provincia di Bergamo.

«Il governo deve prendere atto che siamo arrivati ad un punto estremo e che oltre non ci sono aspettative esigibili» e «deve rispondere alle nostre istanze, deve verificare se esse siano fondate, deve metterci in condizione di lavorare meglio». Lo scrive nelle conclusioni della propria relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2014 la presidente della Corte di appello di Brescia, Graziana Campanato, il cui distretto comprende anche le provincie di Bergamo, Mantova, Cremona e Crema.

«Quello che abbiamo fatto è il massimo, siamo stanchi di promesse non mantenute. Vogliamo indietro le risorse che abbiamo contribuito ad incassare» ha detto nella propria relazione, dopo aver ricordato che i magistrati togati effettivamente in servizio sono 216, a fronte dei 265 previsti.

La condizione della Corte d’appello è «critica» la scopertura di organico è di quasi il 32%; «gravissima» la situazione del Tribunale di Brescia. Le pendenze nel civile e nel penale sono diminuite «ma con grande sforzo, con personale che da anni non viene riqualificato e che è in gran parte demoralizzato perché ha un sovraccarico di lavoro che non si può portare avanti per tutta la vita».

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