Puglia, appalti truccati nella Sanità
Ditta di Medolago nel mirino

Appalti truccati nella sanità pugliese per circa 35 milioni di euro in cambio di regalie. Nel polverone giudiziario è finita anche una ditta di Medolago specializzata in manutenzione degli impianti. Un altro bergamasco indagato nella stessa vicenda.

Appalti truccati nella sanità pugliese per circa 35 milioni di euro in cambio di regalie a funzionari dell’Asl di Brindisi che si prestavano al giochetto. È l’accusa che nei giorni scorsi ha portato il gip a emettere misure di custodia cautelare per 23 persone, tra dipendenti pubblici e imprenditori.

Nel polverone giudiziario è finita anche una ditta di Medolago, specializzata in manutenzione degli impianti, con sede legale in via Italia e sede operativa a Cornaredo, nel Milanese.

L’amministratore unico, residente a Chignolo, è finito ai domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio, falso ideologico e materiale.

La società bergamasca è coinvolta in una sola delle 36 gare che i pm di Brindisi giudicano alterate: quella vinta per i «lavori di ristrutturazione e adeguamento ai requisiti minimi strutturali» dell’ospedale «San Camillo De Lellis» di Mesagne, in provincia di Brindisi, per un importo di 1.291.757,87.

Un altro bergamasco è indagato nella stessa inchiesta, ma per un altro appalto. Si tratta di un 41enne originario di Ponte San Pietro e residente a Lecco, dirigente dell’Artsana, ditta leader della produzione di articoli per l’infanzia con sede a Grandate, nel Comasco. La Procura gli contesta la frode nelle pubbliche forniture e la turbata libertà degli incanti e l’abuso d’ufficio. L’ospedale «San Camillo de Lellis» di Mesagne, in provincia di Brindisi

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