Quasimodo? Bocciato. E non studiato
Maturità, si pensa già al secondo scritto

Inaspettata (e studiata da pochi) la poesia di Quasimodo. Ai maturandi bergamaschi sono sembrate più abbordabili le tracce della tipologia del saggio breve/articolo di giornale.

Su L’Eco di Bergamo del 19 giugno 2 pagine speciali

Salvatore Quasimodo, Renzo Piano sul «rammendo delle periferie», il confronto d’Europa tra il 1914 e il 2014; ma anche tecnologie pervasive, violenza e non violenza nel ‘900, le nuove responsabilità dell’uomo, il dono.

Queste le tracce scelte dal Ministero dell’Istruzione per la prima prova della maturità 2014. Per gli studenti bergamaschi quasi totalmente inaspettato Salvatore Quasimodo, che non «usciva» da dodici anni, con la sua «Ride la gazza nera sugli aranci», che in pochissimi avevano studiato nel corso dell’anno.

Sicuramente ai ragazzi sono sembrate più abbordabili le tracce della tipologia del saggio breve/articolo di giornale, soprattutto quelle che riguardavano gli ambiti socio – economico (le nuove responsabilità dell’uomo, tra clima e crescita demografica), tecnico – scientifico (la tecnologia pervasiva) e artistico – letterario («il dono»).

Senza cercare la strada più difficile, la scelta è caduta spesso sulla traccia più «sentita», vicina alle proprie corde, proprio per non cadere nel rischio di andar fuori tema. Complessivamente, la prima prova non spaventava troppo gli studenti, tanto che in pochi si erano preparati in modo specifico per affrontarla, o si erano lanciati nel toto tema del giorno prima. Sono più numerosi i timori per la prova di giovedì, matematica allo scientifico, greco al classico, lingua straniera per il linguistico, pedagogia per il liceo pedagogico e estimo per i geometri, solo per fare alcuni esempi.

Su L’Eco di Bergamo del 19 giugno 2 pagine speciali

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