Divieto di spostarsi: verso rinvio al 5 marzo
Poi la scelta su piscine, palestre e cinema

Sul nuovo provvedimento, che porterebbe la firma di Mario Draghi, i governatori chiedono di valutare possibili e graduali riaperture come per cinema, palestre e teatri con ingressi contingentati.

L’ultimo decreto del Governo Conte e poi una nuova fase che i territori intendono avviare con il futuro premier, in vista del prossimo Dpcm che dovrebbe entrare in vigore dal 6 marzo. Il divieto di spostamento tra regioni (anche gialle) non scadrà il 15 febbraio, ma sarà prorogato oggi stesso: una delle ipotesi è che possa restare in vigore fino al 5 marzo, data di scadenza dell’ultimo Dpcm. Nel pomeriggio di venerdì 12 febbraio si terrà il Consiglio dei ministri per confermare il rinvio.

Il divieto di mobilità tra le Regioni potrebbe essere prorogato con il plauso dei governatori già nelle prossime ore almeno per qualche altra settimana. E le piste da sci, pronte a partire dal 15 febbraio con ingressi scaglionati, resterebbero quindi limitate al turismo di prossimità e ai proprietari delle seconde case.

Oltre alla proroga dello stop alla mobilità, i territori guardano già oltre la scadenza dell’attuale Dpcm tra una ventina di giorni: sul nuovo provvedimento, che porterebbe la firma di Mario Draghi, i governatori chiedono di valutare possibili e graduali riaperture come per cinema, palestre e teatri con ingressi contingentati. «Al nuovo Governo chiederemo un incontro per una discussione a 360 gradi sul nuovo Dpcm, per valutare possibili graduali riaperture nel rispetto di tutti i protocolli di prevenzione», spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini che si fa portavoce della richiesta di «prorogare il Dl che vieta gli spostamenti», da avanzare «al ministro Francesco Boccia, oltre che al premier incaricato, Mario Draghi». Il limite potrebbe essere protratto al 5 marzo (ultima data in cui l’attuale Dpcm è in vigore), allineando così tutte le scadenze sulle misure restrittive per l’emergenza Covid. Ma al momento non si può escludere anche l’ipotesi un provvedimento ponte più breve e valido soltanto per una decina di giorni, in attesa dell’insediamento della nuova squadra di ministri.

Sul fronte delle prossime scadenze, il prossimo 15 febbraio segna la riapertura delle piste da sci con un contingentamento degli ingressi al 30% della capienza possibile e con gli ingressi a bordo delle cabine al 50%: partiranno per prime Piemonte e Lombardia, a cui seguiranno Trentino e Veneto. Visto il blocco tra le Regioni, le prenotazioni per la settimana bianca riguarderanno solo i cittadini all’interno dei territori o al massimo i proprietari delle seconde case. Per questo il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, aveva lanciato durante il vertice con le Regioni, ma finora senza alcun esito, l’idea di concedere la possibilità di raggiungere gli impianti da qualsiasi punto del Paese in zona gialla almeno a chi è provvisto di prenotazione di skipass.

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