E sui rifugiati politici alla Cà Matta
Torre Boldone va all’attacco

Critico anche il sindaco Claudio Sessa: «Sono disgustato dall’atteggiamento di chi ha assunto questa decisione senza nemmeno informarmi». Lunedì presidio con il segretario federale della Lega, Matteo Salvini.

Continuano le polemiche sul possibile arrivo di rifugiati politici provenienti dall’Africa occidentale alla Cà Matta in Maresana. Lunedì 4 agosto alle 19,30 è in programma un presidio organizzato dalla sezione della Lega di Ponteranica, al quale è annunciato anche il segretario federale Matteo Salvini.

E dopo le polemiche sollevate dall’ex sindaco leghista di Ponteranica Cristiano Aldegani su Facebook, interviene anche il primo cittadino di Torre Boldone, Claudio Sessa.

«La Cà Matta sta nel Parco dei Colli, quindi appartiene ai Comuni del Parco dei Colli, quindi anche, in parte, a Torre Boldone, che nemmeno è stato informato di questa decisione presa – a quanto si legge – dal sindaco di Ponteranica Alberto Nevola e dal presidente del Parco dei Colli, Luciano Marotta. In qualità di Sindaco di Torre Boldone sono disgustato dall’atteggiamento di chi ha assunto questa decisione senza nemmeno informarmi, incurante della difficile congiuntura economico- sociale e dei rischi alla salute dei cittadini e che non solo non si oppongono all’arrivo di tutti questi clandestini ma, evidentemente in accordo con la sola Giunta di Ponteranica, autorizzano questi migranti a permanere in condizioni ancora non ben definite, in una struttura di proprietà anche del Comune di Torre Boldone (Ca’ Matta) senza nemmeno comunicarlo al sottoscritto. Da parte mia e per quanto mi compete ci sarà lotta dura a questa politica immigratoria priva di regole e pericolosa».

Critico anche Santo Giuseppe Minetti, vicepresidente del Parco dei Colli: «Al Consiglio di gestione del Parco dei Colli, non si é mai trattato di questa cosa e quindi non esiste nemmeno nessun verbale. Se caso mai dovesse arrivare sul tavolo del Consiglio di gestione, il sottoscritto e non solo, oltre a votare contro questa proposta, mette sul piatto le proprie dimissioni da vicepresidente. Il sindaco di Ponteranica Alberto Nevolaha pieni poteri di carattere sanitario e sicurezza sul proprio territorio. Quindi, a lui compete aprire o chiudere l’ospitalità forzata nel proprio territorio...».

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