Ruba portafogli e si fa arrestare
«È una lezione per mio marito»

Ha rubato un portafogli, e poi ha raggiunto i carabinieri e si è consegnata, facendosi arrestare. Ieri a processo ha spiegato anche al giudice quello che già aveva detto ai militari: «Ho litigato con mio marito perché sono gelosa».

Ha rubato un portafogli, e poi ha raggiunto i carabinieri e si è consegnata, facendosi arrestare. Ieri a processo ha spiegato anche al giudice quello che già aveva detto ai militari: «Ho litigato con mio marito perché sono gelosa: sta tutto il tempo collegato in internet a chattare anche con donne, esce la sera. Ho deciso di farmi arrestare per questo motivo, per dargli una lezione».

Un gesto dettato dalla rabbia del momento, senza altre spiegazioni, e oltre tutto compiuto portando in braccio il figlioletto di appena tre mesi: ecco cosa ha fatto finire in manette, lunedì intorno a mezzogiorno, G. H., nomade di 32 anni, sposata da 12 e madre di un bambino di 9 anni e di uno, appunto, di soli tre mesi.

Il singolare episodio è avvenuto lunedì, pochi minuti prima di mezzogiorno, in viale Papa Giovanni XXIII: la donna, con il figlio piccolo portato a tracolla sul petto, ha avvicinato intorno alle 11,40 un pensionato 66enne di Bergamo, che in quel momento si trovava tranquillamente seduto su una delle panchine del viale.

Con la scusa di augurargli felicità e buona sorte, la donna si è avvicinata, senza destare sospetti proprio per la presenza del bambino: un gesto di pochi attimi, quindi si è allontanata. Di fatto però – si è scoperto poi – aveva approfittato di quegli istanti per infilare la mano nella tasca del giubbotto del pensionato, sfilandogli con estrema destrezza il portafogli, con i documenti di identità e 200 euro in contanti. Non è però fuggita col bottino, nonostante nessuno l’avesse scoperta: ha invece raggiunto la vicinissima caserma dei carabinieri di Bergamo Bassa e, al piantone prima e a un maresciallo poi, ha confessato il furto. Il processo si è chiuso con il patteggiamento di 4 mesi di reclusione, senza misure cautelari, e il ritorno a casa di madre e figlio.

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