Bossetti torna in aula l’11 settembre
Difesa sconfitta su quasi tutta la linea

Divieto dell’uso delle telecamere durante il dibattimento, saranno consentite soltanto per riprendere la lettura della sentenza, e respinte tutte le cinque eccezioni presentate dalla difesa. Il numero di testimoni dovrà essere ridotto. È il bilancio della seconda udienza del processo a carico di Massimo Bossetti, accusato di aver ucciso la tredicenne Yara Gambirasio.

Dopo la prima udienza dello scorso 3 luglio, che aveva attirato l’attenzione di tutti i principali mass-media italiani, venerdì 17 luglio è stato il giorno della seconda udienza, ancora tecnica. Il processo vero e proprio scatterà venerdì 11 settembre.

La difesa è stata sconfitta su quasi tutta la linea. La Corte d’Assise presieduta dal giudice Antonella Bertoja ha respinto le cinque eccezioni del pool difensivo, quanto alle prove e ai testimoni - da ridurre - i legali di Bossetti hanno ottenuto almeno che non siano considerati i documenti di un motel che testimonierebbe una presunta relazione extraconiugale della moglie del muratore, Marita Comi, una vicenda che non dovrebbe avere così peso nel processo. I due presunti amanti della donna potrebbero comunque essere ascoltati in fase istruttoria.

Non acquisendo i fascicoli di altri due procedimenti (la morte di un’indiana, trovata senza vita nel Serio a Cologno, nel dicembre 2010 e quella di un dominicano, ucciso proprio a Chignolo nel gennaio 2011), oltre a quello relativo a Mohammed Fikri, il marocchino che era stato arrestato proprio per l’uccisione di Yara nel 2010, la Corte d’Assise in pratica ha escluso piste alternative a quella che conduce a Bossetti.

LA CRONACA DELLA GIORNATA

L’udienza è fissata alle ore 10,30, ma già prima dalle 8,30 - orario di apertura del palazzo di giustizia - davanti all’ingresso del tribunale c’e una ventina di persone, diverse delle quali intenzionate a seguire dal vivo il processo: ci sono un’ottantina di posti disponibili nell’aula della Corte d’Assise.

ORE 9,15 - In aula c’è già un discreto pubblico, una trentina di persone, per qualcuno è la prima volta. Tra di loro anche qualche avvocato. Sono arrivati pure i primi giornalisti. Una nota curiosa: chi si è presentato in bermuda non è stato ammesso in aula.

Ore 10,05 - Sono entrati in aula i due avvocati di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini.

Ore 10,10 - È arrivato anche l’avvocato Natale Sala, che assiste Massimo Maggioni, il collega di lavoro che Bossetti avrebbe calunniato.

Ore 10,20 - In aula anche i legali della famiglia Gambirasio, Andrea Pezzotta ed Enrico Pelillo.

Ore 10,22 - È arrivato anche Bossetti, scortato dalla polizia penitenziaria.

Ore 10,24 - C’è anche il pm Letizia Ruggeri, il via alla seconda udienza si avvicina.

Ore 10,39 - Bossetti entra in aula: camicia a quadri tendente all’azzurro e jeans, sempre molto abbronzato, a differenza dell’altra volta si volta spesso verso il pubblico, come se volesse incrociare lo sguardo di qualcuno, e dà un’occhiata anche al pm. Il 45enne di Mapello ha sempre dichiarato di non volersi perdere nemmeno un momento del dibattimento e nella prima udienza era sembrato sereno e in buona forma, nonostante i quasi tredici mesi trascorsi in carcere. Aveva confidato ai suoi legali di non aver nulla da temere e di aver fiducia nei giudici.

Ore 10,57 - Con quasi mezz’ora di ritardo il giudice Bertoja dà il via al dibattimento.

Ore 11,21 - Prima importante decisione. Il giudice Bertoja annuncia il divieto dell’uso delle telecamere per non minare la serenità del processo e per tutelare i minori che saranno chiamati a testimoniare. Soltanto la lettura della sentenza potrà essere ripresa. La corte ha deciso che non vi sia un «interesse sociale particolarmente rilevante» che possa mettere in secondo piano quelle che sono le esigenze di regolarità del dibattimento e di tutela delle parti. La difesa di Bossetti si era sempre dichiarata favorevole, perché fosse garantita la massima trasparenza, ma nella prima udienza si era rimessa per rispetto al volere della famiglia Gambirasio che era invece contraria, così come il pm Letizia Ruggeri che aveva sottolineato: «Penso che la presenza in aula delle tv possa influire negativamente sulla serenità del dibattimento».

Ore 11,30 - Sconfitta su tutta la linea per la difesa Bossetti, almeno per ora. Rigettate anche le cinque eccezioni preliminari sollevate dai legali dell’imputato. Che erano: «La nullità del decreto che dispone il giudizio». «La nullità del prelievo salivare a Bossetti». «La nullità degli atti eseguiti oltre il primo anno di indagini». «La nullità della relazione dei Ris di Parma sul dna e della consulenza autoptica». «L’esclusione di alcuni atti dal fascicolo del dibattimento».

Ore 12 - Il processo per l’omicidio di Yara Gambirasio, dopo la lettura dell’ordinanza relativa alle eccezioni preliminari, prosegue con l’illustrazione delle prove che le parti chiedono siano ammesse al dibattimento. Si preannuncia battaglia dura perché i numeri sono altissimi: il pm ha presentato una lista di 120 persone, la difesa di Bossetti addirittura 711. Improbabile che siano ammessi tutti.

Ore 12,05 - La difesa di Bossetti chiede l’ammissione di testimoni oculari che la sera della scomparsa di Yara avrebbero visto la tredicenne in compagnia di altre persone. E di altri testi, come lo psicologo che ha seguito Bossetti in carcere e gli esperti che guidarono le ricerche con i cani molecolari e che si concentrarono su un cantiere di Mapello.

Ore 12,20 - La difesa di Bossetti chiede l’esclusione di testimoni che potrebbero parlare della presunta crisi coniugale tra Bossetti e Marita Comi e di presunte relazioni extraconiugali della moglie perché «le relazioni extraconiugali non sono un reato».

Ore 12,30 - La difesa di Bossetti chiede l’acquisizione del fascicolo inerente la morte di Sarbjit Kaur, la 21enne indiana trovata morta nel fiume a Cologno al Serio nel dicembre 2010 (caso archiviato come suicidio). Così come quello (archiviato) relativo al marocchino Mohammed Fikri, arrestato - con l’accusa di aver sequestrato e ucciso Yara - nel dicembre 2010 a causa di una traduzione errata e rilasciato tre giorni dopo, e quello di Eddy Castillo, il dominicano ucciso proprio al campo di Chignolo nel gennaio 2011.

«Massimo Bossetti e Yara non si conoscevano né si potevano conoscere, Yara era una ragazzina ingenua, immacolata e con la vita di una bambina: se l'obiettivo dell'accusa è il contrario vogliamo sentircelo dire chiaramente». Lo ha sottolineato Paolo Camporini, uno dei due legali del muratore accusato dell'omicidio della ragazzina di Brembate Sopra, chiedendo che non vengano ammessi alcuni testi che dovrebbero confermare un qualche contatto tra i due.

Prima di Camporini aveva presentato le sue richieste alla corte il pm Letizia Ruggeri. Anche lei ha insistito perché venga accettata la sua lista di testi «già ritoccata al ribasso». Il pm aveva inoltre chiesto l’accoglimento di nuova documentazione tra cui quella che dimostrerebbe pernottamenti in un motel di Stezzano della moglie di Bossetti, Marita Comi, con uno dei due suoi presunti amanti. La difesa si è opposta anche a questa richiesta così come all’audizione come teste dell’uomo in questione.

Ore 13,05 - Sospesa momentaneamente l’udienza. Dovrebbe essere emessa nel pomeriggio, indicativamente intorno alle 15, l’ordinanza con la quale i giudici della Corte d’Assise di Bergamo ammetteranno le prove chieste da accusa e difesa nel processo a carico di Bossetti per l’omicidio di Yara. L’imputato ha lasciato il tribunale (foto principale), com’era arrivato, a bordo di un mezzo della polizia penitenziaria.

Ore 16,30 - I giudici della corte d’assise di Bergamo, decidendo sulle prove chieste da accusa e difesa nel processo per l’omicidio di Yara Gambirasio, hanno escluso la documentazione e le relative testimonianze riguardanti la vicenda del marocchino Mohamed Fikri, scagionato in relazione al delitto, e le ricevute del motel di Stezzano nel quale si sarebbero incontrati Marita Comi, moglie dell’imputato Massimo Bossetti, e un suo presunto amante. Quest’ultima era una prova chiesta dal pm, la prima era una richiesta della difesa.

Ricomincerà il prossimo 11 settembre, con l’audizione dei primi testimoni (e sarà subito la volta dei due genitori di Yara, Maura Panarese e Fulvio Gambirasio), il processo davanti alla Corte d’Assise di Bergamo per l’omicidio di Yar. I giudici hanno fissato un fitto calendario composto da una ventina di udienze da settembre alla fine di dicembre. Ecco il calendario delle udienze: 11, 18 e 23 settembre; 2, 7, 9, 16, 21, 23 e 30 ottobre; 6, 13, 18, 20 e 27 novembre; 2, 4, 11, 16 e 18 dicembre.

«Almeno il trash non entra in questo processo». Lo ha sottolineato Claudio Salvagni, uno dei due legali di Massimo Bossetti, commentando la decisione della Corte d’Assise di non ammettere nella documentazione a sostegno dell’accusa le ricevute di un motel nel quale si sarebbero incontrati la moglie del muratore e un suo presunto amante. «In ogni caso parliamo di eventi che sarebbero accaduti anni dopo la scomparsa e l’omicidio di Yara - ha aggiunto il legale -, nessuna attinenza quindi con questo processo».

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