Stop alle costruzioni
sul Parco dei Colli

Stop alla variante, il centrodestra fa muro. L'assemblea del Parco dei Colli, venerdì 10 giugno, ha bocciato l'avvio della procedura per modificare il Piano urbanistico (tecnicamente il Ptc) dell'area protetta.

Stop alla variante, il centrodestra fa muro. L'assemblea del Parco dei Colli, venerdì 10 giugno, ha bocciato l'avvio della procedura per modificare il Piano urbanistico (tecnicamente il Ptc) dell'area protetta.

La variante avrebbe consentito, tra l'altro, piccoli ampliamenti delle abitazioni o la valorizzazione di edifici dismessi, a fini agricoli o turistici. Presenti tutti e 11 i consorziati (10 Comuni e la Provincia), il voto sugli indirizzi non ha raggiunto il «quorum» del 67%.

Contro, infatti, si sono espressi Ponteranica, Valbrembo, Mozzo e Torre Boldone (tutti a guida leghista, tranne Torre, targato Pdl) e il delegato di via Tasso, il consigliere provinciale Pietro Isacchi; a favore Sorisole, Villa d'Almè, Paladina, Almè e Ranica (liste civiche perlopiù di area centrosinistra). Astenuto il Comune di Bergamo.

Un risultato che lascia molto amareggiato il presidente del Parco, Gianluigi Cortinovis. «In questo modo - sostiene - le istanze dei cittadini a cui avremmo potuto rispondere nel giro di pochi mesi rimarranno nel cassetto almeno per un anno. E questo non nell'interesse del Parco, ma perché, probabilmente, è prevalsa la posizione di forza della Provincia e della Lega, che mira a certe posizioni. Forse a qualcuno dà fastidio che il Parco funzioni».

In realtà, secondo Isacchi, è stato lo stesso Cortinovis a «forzare». «Sapeva - spiega il consigliere provinciale - che Lega e Pdl avevano sottoscritto un documento per chiedere di non portare la variante in assemblea. Invece lui ci ha tenuto a tutti i costi, forse perché sa che tra poco non sarà più presidente».

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